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Si parte!!! Differenze tra CB, Radioamatore, SWL e BCL

Ultimo Aggiornamento: 10/10/2014 17:20
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10/10/2014 17:20

Si parte!!!
Come primo argomento, mi sembra giusto analizzare le differenze che ci sono tra un "radioamatore" e un "CB", e tra un "SWL" ed un "BCL". Ma daremo un'occhiata veloce, anche alle apparecchiature usate.
Mi è capitato spesso di affrontare l'argomento "radio" e spesso la gente confonde i CB con i radioamatori: è vero che tutti e due usano la radio, ma ci molte e sostanziali diversità tra di loro.
Farò la stessa cosa, con gli SWL e i BCL. [SM=g27988]

Il CB

Il CB, acronimo inglese di "Citizen Band", cioè "Banda Cittadina", è una banda di frequenze radio, che si trova intorno ai 27 MHz (Megahertz), più precisamente da 26.965 a 27.405 KHz (Kilohertz), quindi quasi alla fine della banda delle onde corte. Per CB, si può intendere sia la banda di frequenze radio, sia la persona che usa l'apparecchio, sia la radio vera e propria (ma da noi, il termine più diffuso è "baracchino").
Ad usare il CB, non è solo il semplice appassionato di radiotecnica ed elettronica, ma può essere l'autotrasportatore che vuole comunicare con i colleghi per svagarsi un po' (basta sintonizzarsi sul canale n. 5, per sentire espressioni in un linguaggio colorito), o chiedere informazioni sulla viabilità; oppure un fuoristradista che vuole mantenersi in contatto con gli altri amici, durante le loro attività di divertimento...
Ma non solo: infatti ci sono molte Associazioni di Protezione Civile o volontariato, che usano il CB per mantenersi in costante contatto, soprattutto durante le emergenze.
Quindi, l'uso di questo tipo di radio, trova spazio in diversi ambiti ed occasioni. Tra l'altro, la CB a differenza dei radioamatori, non richiede esami tecnici e normativi, essendo destinata ad utenti non esperti di radio.
La "banda cittadina", nacque negli Stati Uniti d'America, nell'immediato dopoguerra (1947). Originariamente, la CB era stata permessa nel segmento 460-470 MHz della banda UHF, ma viste le difficoltà tecniche nel produrre negli anni cinquanta un ricetrasmettitore UHF economico, l'11 settembre del 1958, venne destinata una porzione di banda centrata attorno ai 27 MHz.
Molti ragazzi, si ritrovarono tra le mani diverse radio militari, ed iniziarono a modificarle e ad usarle per le loro chiacchierate serali. Per definizione quindi, la sigla CB indica gli apparati ricetrasmittenti nati appunto per collegamenti in città ed a breve distanza.
In Italia, la CB iniziò a diffondersi verso gli anni '60, grazie all'importazione di radio a transistor, dagli Stati Uniti. Ma era vietata, quindi illegale!!!
Poi nel 1973, il tutto fu legalizzato e venne concesso l'utilizzo di 23 canali, che furono poi successivamente portati a 34 e poi ancora a 40.
Purtroppo però, l'uso generico della banda cittadina si è di molto ridotto, già dalla fine degli anni novanta, e le frequenze un tempo piene di segnali sono spesso vuote...
In Italia, le apparecchiature utilizzabili devono avere una omologazione ministeriale e i tipi di modulazione ammessi sono AM, FM e SSB. La potenza massima concessa è di 5 watt per AM ed FM, mentre è di 12 watt di picco per la SSB.
Per trasmettere sulla banda CB (in Italia) occorre inviare una denuncia di inizio attività al Ministero delle Comunicazioni e pagare una quota annua di 12 euro, indipendentemente dal numero di apparecchi posseduti.
Qui sotto, alcune moderne radio CB:







Il radioamatore

In genere, quando si parla di radioamatori, si immaginano dei tipi strani che parlano con delle "radioline", per dirsi chissà cosa.
In realtà, i radioamatori sono delle persone che hanno un hobby come tanti altri, però forse è un hobby che non è chiuso in se stesso, è un hobby che ha una componente di comunicazione e di interesse per la tecnica e per il mondo della radio e una voglia di comunicare con il mondo, con varie parti del globo ed ha un fascino che un po' tutti abbiamo provato: a chi non è mai capitato di ascoltare voci evanescenti che arrivano da lontano, musiche caratteristiche, ecc...??
E' interessante sapere che il radioamatore, che nasce con l’invenzione della radio, è stato il protagonista delle tappe del progresso della radio. Fu un radioamatore americano ad inventarsi la radio come la conosciamo noi: mise davanti al microfono un grammofono e trasmise per la prima volta musica.
Il radioamatore, in gergo OM (acronimo dall'inglese Old Man), è uno sperimentatore (senza finalità di lucro), del mezzo radio e delle radiocomunicazioni, intese nella più ampia accezione del termine.
A differenza del CB, il radioamatore per poter operare deve avere superato un esame scritto, indetto con cadenza di solito semestrale, dal Ministero delle Comunicazioni, per il conseguimento di una patente.
La prova d'esame consiste in un questionario che affronta argomenti di elettrotecnica, radiotecnica, antenne, propagazione, ecc... nonché una parte legislativa che regola le radiocomunicazioni. Naturalmente per sostenere l'esame bisogna acquisire un minimo di conoscenza della materia. Per affrontare l'esame, non si necessita di particolari doti ma solo un po' di pazienza e serietà da parte del candidato.
Sono esonerati dalle prove scritte, gli aspiranti in possesso di uno dei seguenti titoli:
a) certificato generale di operatore GMDSS, rilasciato dal Ministero delle Comunicazioni;
b) laurea in ingegneria nella classe dell’ingegneria dell’informazione o equipollente;
c) diploma di tecnico in elettronica o equipollente, conseguito presso un istituto statale o riconosciuto dallo
Stato.
Ottenuta la necessaria abilitazione (patente) con il superamento dell'esame, il radioamatore dovrà poi chiedere al Ministero delle Comunicazioni, l'Autorizzazione Generale, che permette di impiantare una propria stazione radio. Lo stesso Ministero, insieme all'Autorizzazione rilascia un nominativo personale, che identifica sia la stazione radio, sia lo stesso radioamatore. Il nominativo, è formato da un prefisso per la nazionalità e da un suffisso per l'identificazione personale. Esempio: nominativo IK7XXX. Il prefisso è IK7, dove IK determina la nazione Italia ed il numero 7 la regione di provenienza (in questo caso, la Puglia). XXX è il suffisso identificativo personale. Internazionalmente, ad ogni nazione è stato assegnato un prefisso diverso in modo da poter stabilire la nazionalità di provenienza. Esempio: Italia "I", Francia "F", Namibia "V5", ecc...
Inoltre il radioamatore, può progettare, modificare o costruire i propri radiotrasmettitori, purché ottemperanti le specifiche tecniche stabilite dal Ministero.
Gli OM, possono trasmettere su svariate frequenze, allocate in varie bande: LF, MF, HF, VHF, UHF, SHF ed EHF, secondo il "Piano nazionale di ripartizione delle frequenze", redatto dal Ministero delle Comunicazioni, su indicazioni dell'Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU).
Sono anche molto attivi nelle varie Associazioni di Protezione Civile e sono indispensabili nelle situazioni d'emergenza, quando le normali comunicazioni sono inesistenti o danneggiate dalle calamità. Infatti per l'estrema mobilità, distribuzione sul territorio e affidabilità, i radioamatori hanno risolto diverse problematiche legate alle comunicazioni durante le emergenze. Inoltre forniscono radioassistenza a gare sportive e manifestazioni varie.
La potenza in trasmissione, non deve per Legge, superare i 500 watt. Quindi al di fuori di quella potenza, si va a finire nell'illegale!!!
Ecco due foto, di altrettante stazioni radioamatoriali:





L'SWL

L'SWL, dall'inglese "Short Wave Listner", è un appassionato che ha l'hobby del radioascolto, soprattutto delle onde corte. La sua attività principale, consiste nell'ascoltare i radioamatori nelle bande HF (le onde corte, appunto!), ma anche nelle altre bande, come le VHF, le UHF, ecc...
Ma questa è solo una descrizione "ufficiosa" del radioascoltatore, perchè non è vero che si ascoltano solo i radioamatori, ma anche tutto quello che "capita a tiro". Quindi ci si può mettere all'ascolto delle varie stazioni broadcasting (esempio: Radio Romania International, Radio China International, Voice of Russia), oppure si possono ascoltare le comunicazioni degli aerei in volo, o le comunicazioni marittime, o i radiofari, o anche ricevere le previsioni del tempo sugli aeroporti, ascoltando le stazioni VOLMET. In realtà, per quanto riguarda quest'ultimo tipo di comunicazioni (comunicazioni militari, aerei, etc.), il loro ascolto non sarebbe ammesso (insomma non si dovrebbero ascoltare!), ma è comunque "tollerato".
Ma non solo, ci si diverte anche a decodificare i segnali digitali trasmessi dai radioamatori o dalle stazioni "Utility" (esempio: i bollettini meteo e le cartine meteo-fax); e poi altro ancora...
In Italia, l'esercizio di una stazione da SWL non richiede il superamento di esami e, grazie al D.P.R. del 5 ottobre 2001 N. 477 Art. 43, viene liberalizzato l'ascolto delle bande destinate ai radioamatori. Se si vuole (non è necessario!!), si può richiedere anche un nominativo (diverso da quello radioamatoriale), che viene rilasciato dal proprio Ispettorato Territoriale delle Comunicazioni.
Il nominativo, è composto dal prefisso indicante la nazionalità e la zona di residenza, seguito dal numero di autorizzazione.
Le radio utilizzate dagli SWL, possono essere sia costose ed avanzate tecnologicamente, come i ricevitori SDR, oppure radio un po' più semplici ed economiche, che permettono comunque di divertirsi. Insomma, ce ne sono per tutte le tasche.
Posto due immagini, come esempio: la prima è un ricevitore di una certa "importanza", mentre la seconda è una radio molto più modesta, semplice ed economica.





Come si può notare anche senza essere appassionati, non sono nemmeno paragonabili tra di loro (poi la prima è una radio da base, mentre la seconda è portatile); ma ripeto, è giusto un esempio.

Il BCL

Il BCL, dall'inglese "Broadcast Listner", è colui che si diletta nell'ascolto delle stazioni di radiodiffusione, cioè le classiche stazioni broadcasting (tipo Radio China International, Voice of Turkey, Radio Exterior de Espana, ecc...), non necessariamente per motivi didattici o sperimentali, come accade per gli SWL.
Il BCL quindi, non necessita di radio particolari o costose, ma gli bastano dei semplici ricevitori, anche vecchi modelli, infatti non ha bisogno di ricevere in SSB, modulazione che viene usata dai radioamatori e da tutti i vari servizi che trasmettono in HF (onde corte).
Ecco la foto di qualche radio (anche vecchia), usata dai BCL:





Logicamente, nessuno vieta di utilizzare ricevitori migliori, come quelli usati dagli SWL.

E dopo aver visto chi sono i CB, i radioamatori, gli SWL e i BCL, una piccola riflessione: in questo affascinante mondo, tutto dipende da quanto uno è disposto e può spendere, ma anche da quali sono le sue "ambizioni".
E' vero che ci si può divertire con poco, ma è anche vero che le apparecchiature più costose, sono generalmente migliori, sia dal punto di vista tecnologico che del rendimento, dunque offrono maggiori "soddisfazioni". [SM=g27988]



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"Non c'è belva tanto feroce che non abbia un briciolo di pietà. Ma io non ne ho alcuno, sicché non sono una belva." Riccardo III - William Shakespeare
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