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Preparazione alla ISS International Space Station

Ultimo Aggiornamento: 26/12/2014 18:20
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Stellar Nebula
31/10/2014 16:25

L-497: Controllare il rientro della Soyuz schiacciati dall’accelerazione
Di Samantha Cristoforetti 22 luglio 2013 - 11:47

Star City (Mosca, Russia), 22 luglio 2013—Sto iniziando un’altra settimana di addestramento qui a Star City.

Oggi non sarò nel simulatore Soyuz, ma avrò un briefing di due ore con il mio comandante Anton e il nostro istruttore Dima. La simulazione vera e propria si svolgerà domani mattina e sarà probabilmente una di quelle “in tuta”, il che significa che indosseremo le nostre tute pressurizzate Sokol.

Nel pomeriggio avrò una sessione di addestramento sul rientro manuale. Il rientro della Soyuz è normalmente controllato automaticamente da un computer di bordo. Tuttavia ci sono alcune modalità di malfunzionamento in cui il computer non lo farà, o perché è guasto, o perché non gli piacciono le condizioni di ingresso nell’atmosfera. In questi casi speciali, prima di passare a un rientro balistico, l’equipaggio può tentare di “salvare” il rientro controllato assumendo il controllo manuale.

A quel punto, la separazione è già avvenuta e rimane solo il modulo di discesa. Se date un’occhiata alla foto:
[IMG]http://i40.tinypic.com/2hqbgxg.jpg[/IMG]

si tratta della parte centrale a forma di campana. Il modulo orbitale sferico e il modulo di servizio cilindrico bruciano per conto loro durante il rientro.

I comandi sono piuttosto semplici—come dovrebbero essere, visto che sarete sotto un carico di G e starete indossando gli spessi guanti della tuta pressurizzata. Tuttavia, andare a finire vicino al punto di atterraggio nominale mentre si subisce il carico di G e mantenendo gli stretti limiti richiesti… non è per niente facile. Beh, è per questo che facciamo pratica!



Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/07/22/l-497-controllare-il-rientro-della-soyuz-schiacciati-dallaccele...

L-496: Che fare se non si può arrivare alla ISS velocemente?
Di Samantha Cristoforetti 23 luglio 2013 - 09:48

Star City (Mosca, Russia), 23 luglio 2013—Oggi passerò sei ore nel simulatore della Soyuz! In realtà in due diversi.

Puoi vedere il primo nella foto:
[IMG]http://i44.tinypic.com/40ytf.jpg[/IMG]

Quel giorno anche il nostro compagno di equipaggio Terry era con noi, ora è negli USA. È in questo tipo di simulazione che facciamo pratica di tutte le fasi del volo. Il portello proprio dietro di noi, fra l’altro, non esiste nel veicolo spaziale reale: sulla rampa di lancio vi dovete calare giù dalla sezione superiore, il modulo orbitale. Ma per il lavoro giornaliero sarebbe un po’ macchinoso.

Abbiamo anche un altro tipo di simulatore che viene usato solo per addestrarsi al rendezvous manuale, l’attracco manuale, lo sgancio e successivo riattracco a un altro boccaporto (quest’ultimo è sempre manuale). Avrò una sessione di pratica nel pomeriggio.

In mattinata sarò con Anton nel simulatore per fare pratica di ascesa e operazioni orbitali post-ascesa. Inizieremo, come faremmo nominalmente, con le procedure di rendezvous veloce di cui ho parlato un paio di giorni fa. Durante la sequenza di accensioni per arrivare alla Stazione, accadrà qualcosa che ci renderà impossibile mantenere il rigido programma.

Fortunatamente, il “vecchio” profilo di rendezvous in due giorni è sempre applicabile! In accordo con il controllo a terra, passeremo al profilo più lungo e ci daremo un po’ più di tempo per sistemare gli intoppi. Dovremo solo aspettare un po’ più a lungo per quel pasto caldo!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/07/23/l-496-che-fare-se-non-si-puo-arrivare-alla-iss-velo...

L-495: Nella centrifuga più grande del mondo
Di Samantha Cristoforetti 24 luglio 2013 - 12:22

Star City (Mosca, Russia), 24 luglio 2013—Oggi ho una giornata balistica!

Il centro di Addestramento dei Cosmonauti qui a Star City è la sede della centrifuga più grande del mondo con il suo braccio da 18 metri. È una bestia piuttosto imponente. Ho fatto una prima sessione la settimana scorsa (foto):
[IMG]http://i44.tinypic.com/34qnqk7.jpg[/IMG]

Ma mentre la settimana scorsa sono andata solo fino a 4,3 G, questa voltà proverò fino a 8 G. Lo scopo di questo non è infliggere una sofferenza non necessaria ai poveri membri degli equipaggi, ma piuttosto prepararci al caso di un rientro balistico, quando i carichi di G possono facilmente arrivare fino a 8 G e anche di più!

Quindi, cos’è un rientro balistico? È una modalità in cui nessuno, né l’equipaggio né il computer, tenta di controllare la traiettoria di rientro del veicolo. Praticamente viene giù come un corpo inerte con una traiettoria dettata puramente dalle sue caratteristiche geometriche e distribuzione di massa. Con un trucco: la capsula viene messa in rotazione continua di 13° al secondo intorno al suo asse longitudinale.

Allora, perché dovremmo scegliere la modalità balistica? Non è che il rientro nominale sia un’esperienza morbida, ma questa è certamente più movimentata. Beh, potrebbe accadere per una serie di malfunzionamenti durante il rientro nominale. Ecco perché ogni qualvolta un equipaggio sta tornando dall’orbita ci sono sempre due squadre di soccorso in attesa: una al luogo di atterraggio nominale e un’altra al luogo balistico.

Ma potrebbe anche accadere che dobbiate lasciare l’orbita rapidamente a causa di un’emergenza, per esempio un incendio o una depressurizzazione. In quel caso i team di controllo al Centro di Controllo della Missione di Mosca non hanno il tempo per calcolare e caricare sul computer di bordo i dati per un rientro controllato. E allora balistico sia! E, no, non ci sarà una squadra di soccorso in attesa in questo caso.

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/07/24/l-495-nella-centrifuga-piu-grande-de...

To be continued ! [SM=g8278]


Se vuoi volare alto circondati di aquile non di polli !!!



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