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Preparazione alla ISS International Space Station

Ultimo Aggiornamento: 26/12/2014 18:20
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Stellar Nebula
31/10/2014 16:27

L-494: E se c’è un incendio a bordo?
Di Samantha Cristoforetti 25 luglio 2013 - 10:14

Star City (Mosca, Russia), 25 luglio 2013—Ultimo giorno di addestramento a Star City per questo viaggio, e sarà un altro giorno pieno nei simulatori della Soyuz!

[IMG]http://i43.tinypic.com/314czrb.jpg[/IMG]

Prima una sessione di avvicinamento manuale, nella quale Anton avrà la possibilità di fare pratica nel portare la Soyuz manualmente da una distanza di alcuni km fino a circa 100 metri davanti al boccaporto di attracco. Come ingegnere di bordo, lo aiuterò dal modulo orbitale misurando la velocità e la distanza con un telemetro laser.

Dopo sarà il mio turno ai comandi. Avrò una sessione di attracco manuale da sola, in cui farò pratica di attracco della Soyuz da entro 400 metri—è quello che chiamiamo distanza ravvicinata.

Il pomeriggio sarà… caldo! A un certo punto durante la nostra sessione di addestramento nel simulatore della Soyuz del fumo comincerà a fluire nel modulo di discesa da dietro il pannello dei comandi. Non è che il fumo debba necessariamente arrivare da quella direzione nella vita reale, ma il simulatore ha naturalmente degli schemi di funzionamento noti. Spegneremo tutti gli equipaggiamenti elettrici ma ho la distinta sensazione che, come ogni volta, questo non risolverà il problema nel nostro scenario. Così ci rimarrà una sola scelta: rimuovere tutta l’atmosfera. Questo estinguerà certamente il fuoco!

Una volta che ciascuno avrà indossato la propria tuta presurizzata Sokol e le tute avranno superato il controllo di tenuta, depressurizzeremo la capsula e inizieremo a seguire le procedure per organizzare la discesa d’emergenza. A questo punto, lottiamo contro il tempo: le tute sono collegate ai serbatoi dell’ossigeno e possono mantenerci in vita per un paio d’ore. C’è tutto il tempo per organizzare l’accensione di frenatura che ci riportera nell’atmosfera, ma non c’è certamente margine per non farlo correttamente la prima volta!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/07/25/l-494-e-se-ce-un-incendio-...

L-493: È arrivato il giorno della partenza da Mosca!
Di Samantha Cristoforetti 26 luglio 2013 - 13:40

Francoforte (Germania), 26 luglio 2013—È arrivato il D-Day.

Il Giorno della Partenza, cioè. Certamente non la mia parte preferita della vita dell’addestramento: quando dovete fare i bagagli e trasferirvi in un altro luogo. A Star City ho un alloggio assegnato a me, il che significa che sto sempre nella Stanza 32 quando vengo per l’addestramento. Ma quando vado via, altro personale ESA in viaggio di lavoro può sistemarsi lì, così quando parto devo raccogliere tutta la mia roba che non voglio portare con me e metterla in deposito. Ci si sente un po’ come congelare una vita mentre vado da qualche altra parte a vivere un’altra vita per un po’.

Visto che il traffico intorno a Mosca è tipicamente inclemente, in genere lasciamo Star City 4 o 5 ore prima dell’orario di partenza del volo. Anche prima nei giorni nevosi, un po’ più tardi se ce ne andiamo in momenti con poco traffico, come oggi. Il nostro abile autista, Nikolay, ha bussato alla mia porta alle 5 questa mattina.

Ora sono a Francoforte in attesa del mio treno per Colonia. Ho del lavoro da ufficio di cui devo occuparmi al Centro Astronauti Europei (European Astronaut Centre) questo pomeriggio. Sedendo qui nel terminal affollato, è strano pensare che ieri sera stavo pedalando sulla mia bicicletta nella tranquilla Star City. O, del resto, ieri intorno a quest’ora mi stavo sistemando sulla mia sedia nel mio “altro ufficio”.:

[IMG]http://i43.tinypic.com/3534fwg.jpg[/IMG]

Ho imparato molte lezioni dalla nostra simulazione di incendio di ieri, specialmente in termini di distribuzione dei compiti fra Anton e me durante un caso di incendio. Quando la situazione è critica, è particolarmente importante il Crew Resource Management (gestione dell’equipaggio).

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/07/26/l-493-e-arrivato-il-giorno-della-p...

L-492: Prima, durante e dopo la centrifuga a 8G
Di Samantha Cristoforetti 27 luglio 2013 - 13:37

Colonia (Germania), 27 luglio 2013—Mi sto godendo un giorno libero a casa!

Ci sono molte piccole cose di cui occuparmi prima di partire per Houston domani mattina presto, ma tutto sommato è una giornata rilassante.

Ho pensato di condividere alcune foto della sessione a 8G nella centrifuga all’inizio di questa settimana. Alcuni di voi hanno chiesto di vedere alcune foto del “dopo”, quindi eccovele: prima, durante e dopo!

Domani vi dirò di più su come ci si sente.

[IMG]http://i39.tinypic.com/2po73aq.jpg[/IMG]
Durante la sessione nella centrifuga a 8G…

[IMG]http://i39.tinypic.com/2ludn36.jpg[/IMG]
…e dopo!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/07/27/l-492-prima-durante-e-dopo-la-centrifu...

L-491: Spostamento del sonno, jet lag e grandi aerei
Di Samantha Cristoforetti 28 luglio 2013 - 10:57

Francoforte (Germania), 28 luglio 2013—Sono in viaggio verso il Johnson Space Center per quattro settimane di addestramento negli USA.

Una breve corsa in treno da Colonia all’aeroporto di Francoforte questa mattina presto e ora un volo di 11 ore per Houston. C’è un A380 in attesa al gate, l’imbarco sta per iniziare. Come potete vedere nella foto:

[IMG]http://i42.tinypic.com/2yun72v.jpg[/IMG]

l’imbarco su questa “bestia” avviene attraverso tre tunnel su più livelli!

Non sto aspettando con entusiasmo la differenza di fuso orario di 7 ore. In realtà 9 ore rispetto a Star City, dove ero solo due giorni fa. Il jet lag potrebbe essere il singolo più grande ostacolo dell’addestramento degli astronauti per me: mi ci vuole sempre da una settimana a dieci giorni per tornare ai normali ritmi di sonno dopo un volo intercontinentale. Forse perché sono abituata a essere una che dorme sodo e tipicamente mi addormento entro pochi secondi da quando mi appoggio sul cuscino, gestire le alterazioni del sonno non è il mio forte.

Ad ogni modo, lo vedo come parte dell’addestramento. Lo spostamento dei turni di sonno avviene piuttosto spesso sulla Stazione Spaziale Internazionale, in particolare quando l’equipaggio deve supportare l’arrivo di nuovi membri o di veicoli di rifornimento come Progress, ATV, HTV, Dragon o, in futuro, Cygnus. Come potete bene immaginare, i tempi di attracco sono determinati dalla meccanica celeste, le finestre di lancio e i requisiti di giorno/notte orbitale, non dai turni di sonno dell’equipaggio.

Sto sperimentando un approccio più intenzionale allo spostamento del sonno. Questa mattina indosso degli occhiali da sole per ridurre l’esposizione alla luce mentre è notte a Houston. E ho dormito deliberatamente solo un paio d’ore l’altra notte, nella speranza che questo mi aiuti a dormire per la maggior parte del volo per gli USA. Fra un paio di settimane avrò un briefing al Johnson Space Center sulle tecniche di spostamento del sonno: non vedo l’ora di imparare qualche trucco utile!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/07/28/l-491-spostamento-del-sonno-jet-lag-e-grand...

L-490: Quick Disconnects, esame della retina e panorama
Di Samantha Cristoforetti 29 luglio 2013 - 17:59

Johnson Space Center (Houston, USA), 29 luglio 2013—Ho appena avuto un incontro con la mia NASA ITI (Increment Training Integrator) Alicia sulle prossime quattro settimane di addestramento. Terry e io avremo da fare!

Ora ho ancora mezz’ora per occuparmi di alcune questioni amministrative alla mia scrivania. C’è una vista magnifica dalla finestra, come potete vedere:

<a href="http://i40.tinypic.com/29y1kr8.jpg" target="_blank"><img src="http://i60.tinypic.com/105pats.jpg" border="0" alt="Image and video hosting by TinyPic"></a>

L’edificio in fondo sulla destra, fra l’altro, è il Mission Control Center—Houston (Centro di Controllo Missione—Houston). Per gli amici MCC-H. Più formalmente: il Gene Kranz Mission Control Center (Centro di Controllo Missione Gene Kranz). Ricordate “failure is not an option”? (il fallimento non è contemplato)

Presto andrò a un corso sulle operazioni di Fluid Quick Disconnects (QD, disconnessioni rapide dei fluidi). Le QD collegano diverse sezioni delle condutture dei fluidi fuori dalla Stazione, in particolare le condutture dell’ammoniaca altamente tossica. Ho lavorato in passato con le QD nella piscina durante l’addestramento all’EVA, ma i mockup della piscina sono a bassa fedeltà. Oggi passeremo un po’ di tempo lavorando con le QD ad alta fedeltà.

Nel pomeriggio avrò un corso chiamato esecuzione di immagini della retina, nel quale mi saranno insegnate alcune competenze necessarie per eseguire l’esame degli occhi di un altro membro dell’equipaggio. È meglio che impari bene queste cose!


Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/07/29/l-490-quick-disconnects-esami-della-retina-e-p...

L-489: Com’è un oftalmoscopio? E un Quick Disconnect?
Di Samantha Cristoforetti 30 luglio 2013 - 17:06

Johnson Space Center (Houston, USA), 30 luglio 2013—Direi che oggi è un giorno complessivamente dedicato al benessere sulla ISS.

Sia Terry che io veniamo addestrati come Crew Medical Officers (CMO, ufficiali medici dell’equipaggio). Abbiamo entrambi frequentato un certo numero di corsi sulle basi delle procedure mediche. Per esempio, il corso sull’esecuzione di immagini della retina che ho seguito ieri! Mi potete vedere nella foto mentre mi impratichisco con l’oftalmoscopio che viene usato per ottenere immagini della retina.
[IMG]http://i40.tinypic.com/35hjwip.jpg[/IMG]

Come potreste avere sentito, molti membri degli equipaggi di lunga durata hanno subito degenerazioni della vista durante le loro missioni e le ragioni non sono ancora pienamente comprese. Ecco perché ora stiamo monitorando gli occhi così attentamente durante tutto il volo spaziale.

Come CMO, oggi Terry e io avremo una lezione sui principali disturbi psicologici che potrebbero presentarsi nel volo spaziale di lunga durata: come riconoscerli, cosa fare. Se me lo chiedete, il buon cibo è uno dei principali mezzi di benessere psicologico. Come è appropriato che oggi avremo anche la nostra sessione di assaggio di cibo dell’ESA! L’ESA non fornisce cibo per il menu standard della ISS, ma mette a disposizione un certo numero di pietanze che i membri dell’equipaggio possono scegliere per i loro contenitori di cibo bonus.

Un altro aspetto del benessere è la forma fisica complessiva. Oggi avrò anche una sessione di addestramento sull’ARED (Advanced Resistive Exercise Device, dispositivo avanzato per l’esercizio resistivo). L’ARED è la macchina per il sollevamento pesi a bordo della ISS, tranne che non ha pesi, ma piuttosto grandi cilindri a vuoto che fanno resistenza mentre alleniamo le gambe (squat), i pettorali (chest press), le braccia (curl) e tanto altro.

Ho anche allegato una foto dal corso sui Quick Disconnect di cui ho parlato ieri, nel caso siate curiosi di sapere che aspetto hanno i QD. Abbiamo avuto la possibilità di fare pratica sui QD pressurizzati su uno speciale addestratore sotto pressione. Avere a che fare con la pressione nelle condutture mi ha dato un nuovo rispetto per questo compito!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/07/30/l-489-come-un-oftalmoscopio-e-un-quick-dis...

To be continued ! [SM=g8278]
[Modificato da KOSLINE 31/10/2014 16:29]


Se vuoi volare alto circondati di aquile non di polli !!!



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