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Musica italiana

Ultimo Aggiornamento: 03/03/2015 04:09
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28/11/2014 12:00

La donna cannone ( Francesco De Gregori 1983)
La donna cannone è un Q Disc del 1983 di Francesco De Gregori.
Raccoglie le musiche scritte dal cantautore per il film Flirt di Roberto Russo, uscito lo stesso anno, dal quale prendono il titolo anche due brani strumentali contenuti nel disco.
La melodia principale di Flirt era già stata scritta da De Gregori nell'inedito Sotto il fuoco, poi mai pubblicato ufficialmente ma reperibile sul web.



Francesco De Gregori scrisse questa canzone ispirato da un articolo che raccontava di un circo rimasto orfano della sua più grande attrazione, fuggita via per inseguire il suo grande amore. L’articolo recitava:
” Siamo agli inizi del novecento, in uno di quei capannoni destinati ai circensi. In uno di quegli attimi morti, mentre la gente va via dal circo, mentre gli artisti riposano le stanche membra, due occhi si incrociano.. due anime sentono di doversi amare.. Ma la regola lo vietava. Non avrebbero potuto esaudire il loro puro desiderio di condividere le proprie emozioni con l’altro perchè “le regole del circo” non consentivano. Così la donna cannone, quell’enorme mistero volò…” C’era bisogno di un sogno. Un piccolo grande sogno, per imparare a volare dove sembrava che tutto fosse cemento. E il cuore va via, anche a sognare di scaraventarsi fuori da quel tendone, con un grande cannone. Bisogna tenersi per mano, senza dirsi parole. Bisogna imparare ad amare, disinteressatamente dove gli altri non sanno guardare, dove gli altri non hanno mai amato. Dunque la donna vuole un amore impossibile, volare nell’azzurro del cielo, diventando d’oro e d’argento e invece s’incammina in un cielo nero nero, ovvero la morte. Ma il suo amore è più forte della morte, facendo volare via il cuore, scaraventandosi fuori da quel tendone, con un grande cannone (“così la donna cannone, quell’enorme mistero volò…”). Quest’ultimo viaggio, che non potrebbe che essere “degregorianamente”, “l’ultimo treno” preso senza bisogno di passare da nessuna stazione, è accompagnato dal disprezzo e dall’indifferenza di tutti. Ma il sogno d’amore come detto è più forte persino della morte “ e non avrò paura se non sarò bella come dici tu / …E senza fame e senza sete, / e senza ali a senza rete voleremo via [io e te, amore]“. Nei versi di De Gregori la donna, svincolata dagli stereotipi del “fenomeno da baraccone”, racconta in prima persona la sua fuga dando voce ad uno smisurato desiderio di amore, di tenerezza e, soprattutto, di una vita normale, lontana da chi sfrutta le diversità a fini spettacolari.

Fonte



E per chi desidera ascoltare la mia Cover




[Modificato da Abate.Francesca 28/11/2014 12:05]
Io gli spazi vuoti li ho sempre riempiti di stelle. Forse anche con una nota ogni tanto e un sorriso.
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