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INTERVISTA “SCETTICA” ALL'ASTROFILO FABIO MORTARI

Ultimo Aggiornamento: 29/01/2015 17:59
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29/01/2015 11:52

Fabio Mortari è un giovane trentasettenne che ha avuto esperienza nel web prima con l'apertura di EclisseForum e attualmente blogger di www.astrofiloneofita.it, blog dedicato ai neofiti. Attualmente nel tempo libero si è completamente dedicato all'astrofotografia e alla ricerca sulle stelle doppie con strumenti amatoriali scrivendo articoli per il Bollettino delle Stelle Doppie

Ciao Fabio, colgo innanzitutto l'occasione per ringraziarti della disponibilità che hai dimostrato nel prestarti a questa intervista voluta da Polvere di Stelle – Uno sguardo al cielo, blog novello che dà spazio principalmente alla materia scientifica più affascinante in assoluto almeno per quanto mi riguarda : l'astronomia. Questa più che rigorosa disciplina si basa sul metodo scientifico nonostante le rilevanti difficoltà del caso ossia le notevoli distanze, nei termini di anni luce, che ci separano dagli altri corpi celesti al di fuori del Sistema Solare e chissà anche dai confini dell'Universo.
Esiste un momento particolare della tua vita in cui hai realizzato che il cielo sarebbe divenuto una costante del tuo vissuto quotidiano?


Ciao a tutti i lettori. Confesso che mi trovo in una situazione nuova per me dal momento che a mia volta sono un blogger e normalmente le domande le faccio io :D
Dunque, il momento in cui ho capito che il cielo sarebbe divenuto una costante nella mia vita, non lo rammento. Di sicuro rammento però la grande infatuazione che ho provato quando scattai la prima foto astronomica. Nonostante avessi un telescopio da qualche anno, direi che la mia avventura è iniziata con questo evento. Non nascondo però che la curiosità della fotografia celeste e l'astronomia in generale è sempre stata una latente passione, mi ricordo che da bambino mi regalarono un libro di astrofotografia e lo sfogliavo quotidianamente...Quindi grosso modo, un po' come la musica, è stata una costante della mia vita. Poi possiamo tranquillamente dire che l'universo è una costante per tutti, il più è rendersene conto e ricordarsi di alzare lo sguardo al cielo ogni tanto...come andrebbe meglio il mondo!

Sai come tutti che l'occhio umano non è sufficiente a toccare orizzonti assai lontani. Per orizzonti intendo nel tuo caso i corpi celesti che occupano tutto sommato un piccolo spazio nell'Universo se rapportati alle distanze in anni luce. Se fossi nato in epoche remote non avresti potuto far altro che attenerti a ciò che lo sguardo donava. Oggi grazie alle tecnologie sempre più all'avanguardia hai la possibilità di arrivare lontano e portare a casa anche una “cartolina”.
Come ti sei attrezzato per le osservazioni notturne? Di quali strumenti disponi?


Mi sono dotato di qualche buon paio di occhiali :) Aggiungerei...”come fecero gli antichi, ben prima di Galileo!” :D
Scherzi a parte, i telescopi con cui fotografo sono 4: due hanno lo schema newtoniano, e due diametri differenti (250mm e 150mm) che mi permettono di affrontare agevolmente l'imaging Deep Sky essendo telescopi molto veloci (entrambi F/5). Poi ho un telescopio Celestron C8 di ottica Schmidt-Cassegrain, che mi permette invece di affrontare un po' l'argomento “ricerca” spesso trascurata ma molto appassionante. Infine ho un rifrattore apocromatico da 71mm, lungo poco piu di una scarpa da tennis con il quale sto imparando ad affrontare la tecnica Narrow Band sul largo campo. Poi andrebbero aggiunti due telescopietti di supporto, o meglio “di guida” che sono un rifrattore “fondo di bottiglia” da 60mm di apertura e 228mm di focale e un ulteriore telescopio “Fondo di bottiglia” per autoguidare le pose con focali piu spinte, essendo un 70mm di apertura con
700mm di focale. Ora che ti ho fatto confusione, sono molto piu contento! :D

Poi viene la montatura, che è il fulcro di ogni sistema astrofotografico: il telescopio scelto per la sessione appoggia quindi su una montatura Eq6 con sistema di puntamento elettronico Synscan. Poi tramite software free quali Ascom/Eqmod/Cartes du ciel ottengo puntamenti di precisione.

I sensori di ripresa sono 3, una canon a cui è stato tolto il filtro anti infrarosso per renderla più sensibile nella gamma dell'Idrogeno Alfa. Poi ho una webcam Asi120MM che utilizzo per l'autoguida e per le immagini planetarie. Infine un sensore CCD monocromatico, con il quale ottengo pose a colori anteponendo filtri a banda stretta e sommando poi nei tre canali RGB.


Quanto tempo richiede la creazione di ogni singola “cartolina stellare?”

La creazione di una “cartolina stellare” può richiedere una gamma di tempi che varia molto, dal tipo di nottata, dal tipo di tecnica, dal tipo di telescopio e dal luogo scelto. Comunque, escludendo eventuali viaggi per raggiungere luoghi scuri, grosso modo serve un'oretta per il montaggio, mezz'oretta per il fuoco, poi tutta la notte per le riprese di un unico oggetto. Questo se si utilizza un sensore a colori. Poi il tutto va smontato, e si considera bene o male dalle tre alle quattro ore per la successiva calibrazione delle immagini ed elaborazione.

Se si utilizza invece un sensore in bianco e nero, i tempi aumentano di parecchio perchè i colori vengono ottenuti assegnando a tre lastre diverse, i canali colore. Comunque, giusto per rendere l'idea, nell'istante in cui scrivo c'è il telescopio in ripresa su un oggetto (NGC2175) che ho deciso di riprendere da casa con filtri a banda stretta nelle lunghezze d'onda dell'Idrogeno Alfa, Ossigeno Tre e Zolfo Due. Ecco, ho iniziato a riprendere l'immagine durante una sessione di tre ore lunedi. Questa sera mi attendono altre 4 ore di ripresa. Infine un ulteriore sessione di tre orette venerdi. Il totale sono 11 ore di lavoro in tre nottate differenti per le riprese i montaggi e le calibrazioni. Dopodiché ulteriori ore nell'elaborazione. Quindi facciamo una media che va dalle 10 alle 15 ore per immagine.

In anni di osservazione della volta celeste ti è mai capitato di vedere oggetti volanti non identificati o stranezze poco riconducibili a qualcosa di riconoscibile?

Considerando una media di uscite che viaggia intorno alle 30/40 serate all'anno potrebbe anche capitarmi di vedere qualcosa di strano... ma fin'ora nelle fotografie non mi è mai capitato nulla di davvero degno di nota, tranne il solito aereo o raggio cosmico che colpisce il sensore e crea interessanti artefatti, per non parlare di aberrazioni ottiche di vario genere.

Invece nel visuale, soprattutto all'inizio quando ancora molte cose non le conoscevo, mi capitò una sera di osservare dei globi luminosi all'interno dell'oculare. Decisi di seguirne uno perché avevo l'inseguimento manuale (con rotelle sugli assi per intenderci, da girare a mano) e vidi che si intrecciavano con altri globi luminosi...sul momento rimasi particolarmente colpito, poi capii che si trattava di satelliti. Ma non nascondo che sul momento lo stupore mi colse :D Invece un'altra serata, vidi una bella luciona bianca ma è inutile parlarne..la nostra ISS.

Ti sei mai approcciato in passato al fenomeno ufologico?


Ovviamente si,un po' come tutti. Grosso modo il mio approccio si divide in due fasi ben distinte. Una risale ai tempi in cui andavo a scuola ed era piu volta al credere. Un'altra invece piu “matura” e vicina al mio modo di essere e di pensare.

Sai che Polvere di Stelle ha affrontato se pur a tratti l'ufologia ma sempre con un occhio di riguardo verso il tangibile e l'oggettivo. L'occhio vuole la sua parte ma se si è impossibilitati a dimostrare ciò che si è visto o pensato di aver visto come riesci a giustificare tanto accanimento da parte di alcuni esponenti dell'ufologia odierna che si definiscono ”believers” ? Cosa pensi a riguardo?

Personalmente faccio un distinguo proprio sull'accanimento. Ci sono diversi modi di accanirsi e ci sono diverse posizioni da cui farlo. Nella domanda posta, per rispondere direttamente, penso che la persona, singola, che vede o sente presente etc. non lo faccia in cattiva fede. D'altronde siamo tutti esseri “sensoriali” e fino a prova contraria i sensi determinano per noi ciò che normalmente chiamiamo “realtà”. Questo significa che se una persona è convinta di vedere o ascoltare rumori strani, non per forza sta mentendo. Poi le inclinazioni personali inconsciamente associano l'esperienza a qualcosa verso cui si è predisposti. Un credente religioso lo associerà a un segno divino, il credente degli ufo a ufo, e via discorrendo. Io penso che si debba guardare sempre con un occhio critico, questo si, il caso singolo qualora si presenti, ma raramente penso che una persona che sostiene di aver vissuto un'esperienza lo stia facendo in maniera strumentale. Sostanzialmente, questo tipo di accanimento lo vedo più come un “accoramento” nelle discussioni e piu volte ho notato in generale una certa propensione al “non sentirsi capiti”. Ma questo di per sé non lo trovo errato, sostanzialmente si sta parlando di un'esperienza ipotetica di una persona che la racconta ad un'altra e via dicendo, a prescindere da ciò che realmente è stato visto. Diverso è l'accanimento specifico di certi ambienti, dove il contesto assume toni molto piu vicini ad un “credere”, e spesso si nota una certa verosimiglianza ai contest religiosi. Per questo io sono solito rispondere alla domanda “credi agli ufo?” con un “io non credo a un bel niente!”. Non bisogna credere, perchè il credere pone le basi per permettere a certi aspetti di non venir sviscerati e sviluppare la mancanza di obbiettività. Proprio in questa ottica, spesso si assiste ad una sorta di proselitismo da parte di chi sostiene non solo di aver visto o sentito, ma sopra ci ricama una via per garantirsi una buona pensione. D'altronde siamo chiari, l'ufologia non la trovo una “scienza” ma è “solo” comunicazione. In certi casi, è evidente come si sviluppi nei c.d. believers una sorta di credo religioso dove “o sei dentro o sei fuori” e se ti azzardi a dimostrare oggettivamente il contrario sei “scomunicato”. Mi è capitato in prima persona in alcuni forum, e questo è agghiacciante. Più che altro fa capire che ciò che conta, non è ciò che un tempo veniva definita “ufologia”, ma l'essere qualcuno e far parte di qualcosa a prescindere dai reali contenuti. Quando tu arrivi in un forum e dici “guardate che questa persona sta mentendo” vieni trattato un po' come Galileo quando scrisse il Sidereus Nuncius: o abiuri oppure ti sbattono agli inferi ideologici :D Questo esempio lo faccio proprio perché tanti believers si fregiano di questo importante nome per dimostrare che bisogna essere aperti verso le teorie più disparate, e questa è una strumentalizzazione: proprio perché Galileo guardava nel cannocchiale riusciva a contestare il credo e il dogma. Le teorie più disparate erano quelle “credute” per vere. E quindi se un retributivo avvistamento viene difeso da stuoli di seguaci del mistero a un tanto al chilo, è opportuno anche guardare dentro al cannocchiale e invitare altri a farlo. La metà delle persone non lo farà, perchè è sabbia negli occhi. E la sabbia punge.
Ciò nonostante bisogna anche considerare l'importanza dell'ufologia nell'aprire una porta verso orizzonti di conoscenza, purchè i percorsi siano sempre supportati dalla critica costruttiva. In tanti si avvicinano cosi all'astronomia e questo è un bene, soprattutto per le menti piu fresche. L'importante è sempre tenere alto il livello e non cercare di abbassarlo senno si diventa come Pinocchio nel paese dei balocchi...e qualcuno purtroppo lo è già diventato, godendo di un simulacro della libertà di pensiero e gettando alle ortiche il know how scientifico. Ma si ricordi che il sapere rende liberi, l'ignoranza rende asini. E questo lo sa anche l'alieno sotto casa mia. Per cui se chi legge inquesto momento è un “believers”, sia pretenzioso e preciso nel porre domande anche piccanti al santone di turno e nel voler capire!

Da scettico e quindi poco propenso a favole e fantasie (in ambito ufologico) cosa ne pensi della vita su altri Sistemi Solari simili al nostro? L'uomo è alla ricerca di pianeti abitabili pur riconoscendo l'impossibilità di toccare con mano. Non è forse il desiderio dell'inafferrabile che spinge l'uomo verso una sempre più consolidata evoluzione tecnologica?

Spesso si fa confusione sullo scetticismo. Essere scettici in campo ufologico/alieno significa non credere che un alieno parta da chissà dove e arrivi qua in un battibaleno. Ma non significa certo non credere che ad esempio su altri pianeti ci sia la vita. Anzi, basta osservare delle astrofotografie per rendersi conto di quante stelle ci siano in spazi visivamente ristretti! In certe foto, il mio software ne conta addirittura qualche migliaio, per intenderci. E stiamo parlando di zone di cielo grandi come una capocchia di spillo, dal nostro punto di osservazione...Penso tuttavia che la ricerca di pianeti similari alla terra sia un passaggio comunque obbligato, perché non solo si potrebbe iniziare a guardare con profondità alla questione “viaggio interstellare” ponendo un obbiettivo preciso, ma anche effettuare studi complessi sull'origine della vita, sull'origine del sistema solare e capire in profondità ciò che ha permesso la vita sulla terra. Questi argomenti sono argomenti di scienza, e a cui la scienza ancora risponde con difficoltà proprio per via dell'obbligo dimostrativo che la rende quanto di piu veritiero può esserci in termini di progresso scientifico. Poi ovviamente ci sono i falsi storici, ma anche questi fanno sempre parte del bagaglio di conoscenza. Più che un desiderio di afferrare l'inafferrabile, io leggo piuttosto un gran desiderio di conoscenza che è ciò che davvero ha mosso l'umanità. D'altronde cosa ci importa studiare Saturno? Non c'è vita lì. Cosa ci importa andare a vedere Giove? Non ci andremmo nemmeno se avessimo le potenzialità...ma è la conoscenza che spinge l'uomo, il desiderio di sapere cosa ci facciamo qua e qual è il nostro ruolo nel complesso universo che contribuiamo a popolare. Non è spettacolare?

Come immagini il futuro del nostro pianeta tecnologicamente parlando? Vedi o speri progressi di che tipo?


La speranza è che l'uomo possa riuscire ad auto - sostentarsi all'interno del proprio pianeta. Per il momento mi limito a questo, poi ovviamente la fantasia mi porta a pensare a quanto sarebbe bello visitare luoghi dell'universo che al momento sono solo schizzi di luce che imprimono le nostre pellicole digitali.


Ringraziamo calorosamente Fabio Mortari per la disponibilità dimostrata e anche per il prezioso che sta per fare a noi e a voi lettori.
Quale? L'universo secondo Fabio.

Nebulosa Rosetta, ottenuta con filtri a banda stretta H-alpha, OIII, SII. Totale posa 6 ore, sensore Atik 314L telescopio di ripresa TS Star 71 F/4.9



Cratere Copernicus: ottenuta con un celestron C8 e webcam Asi120MM



Dettaglio della galassia di andromeda, telescopio GSO Newton 250 F5, Canon Eos 450D full spectrum, n.20 pose da 3 minuti




Alla prossima.



Polvere di Stelle








[Modificato da Abate.Francesca 29/01/2015 13:32]
Io gli spazi vuoti li ho sempre riempiti di stelle. Forse anche con una nota ogni tanto e un sorriso.
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Stellar Nebula
29/01/2015 12:26

Bella questa intervista, brava Chicca grande Fabio [SM=g8149]

Mi riconosco in tante cose dette da lui, poi mi ricordo quando incominciò ad approcciarsi all astronomia strumentale in maniera sempre più seria, ha fatto passi da gigante in tempi molto brevi, complimenti.

Avanti tutti e prepara telescopio e griglia, che presto spero di venirti a trovare...

[SM=g4246651]

Ci divide solo la conoscenza motociclistica [SM=g4243258] , ma si sa non tutti sono perfetti.... [SM=g8228]

[SM=g4233381]






Se vuoi volare alto circondati di aquile non di polli !!!



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29/01/2015 17:58

Già...persona eccezionale Fabio ma sopratutto preparata e con tanta voglia di fare. [SM=g8320]





[Modificato da Abate.Francesca 29/01/2015 17:59]
Io gli spazi vuoti li ho sempre riempiti di stelle. Forse anche con una nota ogni tanto e un sorriso.
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