La bufala della blogger che curava il cancro con la dieta vegetariana !

Belle Gibson aveva detto di avere un tumore al cervello in fase terminale. E che l'aveva curato con una dieta a base vegetale. Oggi ammette che non era vero niente

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“Niente di tutto questo è vero”. Con queste poche parole la blogger e sviluppatrice di app Belle Gibson ha ammesso che la storia del suo cancro allo stadio terminale curato con la dieta vegetariana era una bufala. La Gibson l’ha detto in un’intervista a un settimanale femminile australiano che sarà pubblicata domani ma le cui anticipazioni sono già disponibili sul Guardian e sull’Independent. La rivelazione arriva dopo che la Gibson è riuscita a vendere copie su copie di un libro e una app (The Whole Pantry) in cui magnifica le proprietà delle sue ricette e affermava, sin dal retro della copertina, di essere guarita dal cancro grazie alla sua dieta. Un colpo perfetto per la 26enne, la cui popolarità aveva cominciato ad incrinarsi soltanto quando si scoprì che la sua promessa di donare in beneficenza i guadagni del libro era stata tradita. E dopo che tante investigazioni avevano messo in dubbio la veridicità del suo racconto.

LA BUFALA DELLA BLOGGER CHE CURAVA IL CANCRO CON LA DIETA VEGETARIANA

Sempre a marzo la Gibson aveva rifiutato di fornire a giornalisti e a gruppi di debunker le prove della sua malattia, anche se aveva sostenuto che una diagnosi di un nuovo tumore che aveva colpito il suo sangue, la milza, l’utero e il fegato fatta da un misterioso “terapista” tedesco non era vera. Da lì anche il resto della storia aveva cominciato a vacillare fino all’ammissione di oggi, arrivata con poche parole di scuse: «Non voglio essere perdonata. Ho pensato che dire la verità fosse la cosa giusta da fare. Spero che la gente dica: “Ok, Belle è un essere umano”». Durante l’intervista rilasciata al settimanale Women’s Weekly è spesso scoppiata a piangere e confondeva particolari del racconto, prima di ammettere la bufala. Un ufficio dei consumatori australiano ha messo sotto indagine il suo comportamento, mentre l’editore ha ritirato il suo libro di ricette e la Apple non offre più la sua app per il download dopo l’accaduto. L’unica motivazione che la Gibson ha fornito a proposito delle sue bugie è quella di aver avuto «un’infanzia difficile». La ragazza aveva cominciato nel 2009 su un forum su internet a cominciare a raccontare di aver subito anche interventi chirurgici al cuore e di essere stata vittima di bullismo. Oggi sotto la graticola ci sono anche tutti i media che hanno raccontato la sua storia senza uno straccio di verifica. E’ successo in Australia, ma i casi italiani ci insegnano che poteva accadere dovunque. Anzi, a dirla tutta è già accaduto tante volte anche qui.

Fonte dati: www.nextquotidiano.it/la-bufala-della-blogger-che-curava-il-cancro-con-la-dieta-vege...

Vorrei vedere in faccia quei vegani che mi bannarono (dopo avermi altamente insultato), perché osai dire che questa storia puzzava di truffa ...

Generalmente dietro ai fatutori di siffatte bufale si cela un disturbo personalità o problemi esistenziali gravi. Non sono ammissibili tuttavia simiili comportamenti quando questi vanno generano danni a terzi. Non esistono scusanti. Chiedo a te Luca. Esistono i presupposti per la denizione di "reato"?

Abate.Francesca, 28/04/2015 10:41:

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Generalmente dietro ai fatutori di siffatte bufale si cela un disturbo personalità o problemi esistenziali gravi. Non sono ammissibili tuttavia simiili comportamenti quando questi vanno generano danni a terzi. Non esistono scusanti. Chiedo a te Luca. Esistono i presupposti per la denizione di "reato"?

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Non conosco le leggi Australiane , ma penso che seguano quelle Anglosassoni, che sicuramente non ci vanno leggere con le truffe (in questo caso verso i consumatori ci sono due truffe: la falsità della storia e il fatto che il danaro doveva andare in beneficenza), la tipa si e' messa in brutte acque dal momento in cui ha commercializzato la cosa, questo potrebbe ritorcesi contro anche in maniera pesante...

Se noti sembra che le parti si siano già mosse:

Da una parte l'associazione consumatori che ha aperto un indagine e soprattutto l'editore che subito (appena appreso la notizia) stoppa la vendita per pararsi il sederino in vista di un ipotetica causa ..

Dall altro lei con quel : " ho avuto «un’infanzia difficile» ", sembrano frasi fatte suggerite da qualche avvocato...

La tipa vistasi messa alle strette dai giornalisti e da dei debunker comprende che ormai la fine e' vicina, quindi decide di rilasciare questa intervista-confessione, (anche questa potrebbe essere una mossa suggerita da un ottimo avvocato), come magari e' solo un vero pentimento ma strano che arriva dopo che praticamente sei stata smascherata ...

Ora non so come andrà a finire ma secondo me , se una o più persone che hanno comprato il suo libro la querela ma anche l'associazione può farlo se non erro (e specie se queste persone sono malati gravi o terminali), secondo me li tolgono anche le mutande alla signorina, e non mi stupirei se la condanna oltre che pecuniaria (e di solito sono molto salate), sia anche detentiva (magari da scontare a servizi sociale ecc) specie se si riscontra un pentimento , mentre se viene riscontrato un suo malessere sarà eventualmente pecuniaria...

Ma magari il tutto si risolve in una bolla di sapone, insomma tutte le strade sono percorribili ...

Vedremo se ci saranno aggiornamenti...

Questa, è da prendere a carote in faccia!!!
P.S. Non so perchè mi siano venute in mente, proprio le carote...