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Luna e Pianeti a Massimina

Ultimo Aggiornamento: 22/09/2015 23:01
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Io gli spazi vuoti li ho sempre riempiti di stelle. Forse anche con una nota ogni tanto e un sorriso.
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12/07/2015 19:25

Questo è un breve scritto di astronomia lunare semplificata che riguarda la Luna e sarà consegnato ai bambini partecipanti la serata del 1 Agosto.

LUNA E PIANETI a Massimina

Benvenuti amici miei, appassionati del cielo e delle stelle in particolare, in questa prima serata organizzata da Polvere di Stelle Blog e dedicata in particolare ai bimbi che intendono accostarsi alla materia astronomica, a piccoli passi come è giusto che sia, in un panorama celeste che è alla portata di tutti nonostante le limitazioni imposte dall' (ahimé) inquinamento terrestre: lo smog e la forte umidità di questi giorni impediscono una chiara visione dei corpi celesti ma riusciremo nonostante questo, con lo spirito forte che ci contraddistingue, a notare particolari che sapranno sicuramente emozionarci: la superficie lunare increspata da migliaia di crateri lunari da impatto meteoritico di vari dimensione, segno evidente di una grande attività passata, miliardi di anni fa, nei primi anni di formazione di quello che è oggi la nostra casa celeste, il Sistema Solare.

COME E' NATO IL SISTEMA SOLARE ?

Vedendolo oggi non sembrerebbe affatto un luogo in cui vige il caos, eppure miliardi di anni fa le fasi di crescita del nostro Sistema Solare sono state accompagnate da forti impatti e scontri, fuoco ed energia, elementi base chimicamente parlando di quella che sarebbe stata poi la formazione odierna dei corpi celesti. Fu così che da una nube primordiale, la cui forma era quella di un disco in rotazione sempre più veloce (spiegato dal principio della dinamica noto come “conservazione del momento angolare”) il disco si organizzò attorno a un nucleo via via più massiccio, con un grosso proto-Sole al centro e una residua massa distribuita in un sottile piano ove oggi orbitano i pianeti.

E' VERO CHE LA CASA DEL SISTEMA SOLARE E' LA VIA LATTEA?

Avete mai visto la Via Lattea in cielo? Ebbene sì...parlo proprio di quella scia lattiginosa che sembra tagliare la volta celeste a metà, una visione meravigliosa per gli amanti del cielo ma anche per gli appassionati di astrofotografia. La culla della nostra vita è proprio lei, la bellissima Via Lattea, una galassia a forma di spirale in cui “convivono” ben 150 miliardi di stelle! Questo numero è impressionante se pensiamo che nell'intero Universo esistono miliardi di galassie (un numero compreso tra 300 ei 500 miliardi) nella porzione di Universo osservabile (14 miliardi di anni luce). Il nostro Sistema Solare si trova ubicato in una zona periferica del disco, in uno dei bracci esterni della Galassia, a circa 28 mila anni luce dal suo centro,attorno al quale ruota con una velocità di circa 250 Km/s, e ad un'altezza di 30 anni luce dal piano galattico, per questo riusciamo a vederla anche a occhio nudo esclusivamente di taglio.
Come nelle altre galassie a spirale, tutte le stelle ruotano attorno al centro lungo orbite ellittiche o quasi circolari; la velocità cresce con la distanza dal centro.
CURIOSITA':si ipotizza che le galassie siano circondate da aloni massicci di MATERIA OSCURA, che spesso collegano tra loro le galassie, come dei veri e propri "ponti”.

COME E' NATA LA LUNA?

“ Luna nei miei occhi sei, Luna mi fai sognare...”. Poeti e artisti hanno dedicato da sempre al nostro satellite pensieri, parole e melodie ispirati nell'animo dal suo candido pallore o forse dall'espressione malinconica (usando un po' di immaginazione) della sua faccia visibile. Sappiamo che la Luna gira attorno alla Terra da ben 4 miliardi e mezzo di anni, illuminando le notti del nostro pianeta, attirando a sé le masse oceaniche provocando le maree e, saltuariamente, frapponendosi fra il Sole e la Terra causando il fenomeno più imponente, suggestivo e maestoso della natura, l’eclissi totale di Sole. Ma quale sono le sue origini? Gli studiosi hanno cercato di dare un senso alla sua esistenza supportando una teoria del 1984 che ad oggi sembra quella più accreditata. Ma facciamo una piccola premessa. Da una prima analisi di questi dati emerge un fatto abbastanza curioso: la Luna è un satellite molto grande rispetto al pianeta attorno al quale orbita; infatti le dimensioni della Luna sono dello stesso ordine di grandezza di quelle della Terra per questo si arriva quasi a considerarlo come un pianeta doppio. Da una veloce indagine sui pianeti del sistema solare notiamo che Mercurio e Venere non hanno satelliti, Marte ne possiede due molto piccoli (probabilmente asteroidi catturati) mentre i quattro pianeti giganti possiedono decine di satelliti, tutti però molto piccoli se confrontati con i loro pianeti.
Alla luce delle precedenti considerazioni appare evidente che il sistema Terra-Luna è un sistema davvero insolito. Fu così che nel 1984 si ipotizzò la teoria per cui la nascita della Luna era avvenuta in seguito ad un gigantesco impatto fra la Terra primordiale ed un corpo celeste di notevoli dimensioni; l’urto provocò il distacco e la messa in orbita del materiale che in seguito si condensò per formare il nostro satellite.
Questa teoria spiega molte cose. La Luna non ha un nucleo metallico poiché il nucleo del corpo collisore si fuse con quello della Terra. La somiglianza fra Terra e Luna per quanto riguarda gli isotopi dell’ossigeno si spiega supponendo che il corpo incidente si deve essere formato nella stessa regione del sistema solare nella quale si è formata la Terra mentre invece le altre differenze riguardo la composizione chimica trovano soluzione nel fatto che la Luna si formò principalmente con il materiale del corpo responsabile dell’impatto.
La teoria della collisione spiega anche perché la Luna è un corpo totalmente secco; non esiste, cioè, traccia di acqua nei materiali della sua superficie. Secondo la teoria l’acqua sarebbe stata completamente vaporizzata dall’enorme quantità di calore sprigionata dall’impatto. Inoltre trova finalmente soluzione un vecchio problema che le teorie classiche sulla formazione della Terra non riuscivano a spiegare: l’alta velocità di rotazione del nostro pianeta. Secondo la teoria dell’impatto il corpo responsabile della collisione colpì la Terra quasi di striscio, lontano dall’asse di rotazione. Un impatto di questo tipo avrebbe così impresso una notevole accelerazione al movimento di rotazione della Terra.

LA LUNA (PREMESSA)

La Luna è da sempre il corpo celeste più studiato, fotografato e osservato a causa della vicinanza in primis ma sopratutto per la ricchezza di particolari che possiede la sua superficie. Non è necessario uno strumento ottico come il telescopio per poter osservare catene montuose ( Alpi e Appennini lunari) e grandi crateri da impatto, “cicatrici” originate dall'impatto moltissimi anni fa con meteoriti di “passaggio” durante il periodo di formazione del Sistema Solare, per la visione delle quali sarà sufficiente possedere un modesto cannocchiale, mentre per chi volesse approfondire dovrà necessariamente munirsi di strumenti di media potenza. Inoltre la Luna è l’unico corpo esterno alla Terra sul quale l’uomo ha posato i propri piedi e più di trent’anni di studi su alcuni dei 382 chilogrammi di rocce lunari trasportate a Terra dalle sei missioni Apollo hanno permesso di fare luce su molti aspetti della storia e dell’evoluzione del nostro satellite e anche della Terra.

PERCHE' LE FASI LUNARI

Ogni sera il nostro satellite ci regala emozioni nuove, nella sua presenza in toto o a tratti e nelle notti in sua assenza, rimanendo in attesa del suo ritorno. La Luna si presenta illuminata in vari modi a seconda del periodo di osservazione presentando delle fasi conosciute da tutti come :
NOVILUNIO ( O Luna Nuova), quando la Luna si trova fra la Terra e il Sole essendo quindi invisibile salvo rari casi in cui copre il disco del Sole dando luogo alle spettacolari eclissi. A partire da questa fase la Luna si presenta come una sottile falce e si rende visibile a Ovest dopo il tramonto del Sole.
PRIMO QUARTO, quando la Luna è illuminata al 50%, fino ad arrivare alla fase di Luna Piena. In questa fase la Luna è opposta al Sole, rispetto alla Terra, sorge all’incirca quando il Sole tramonta, e si presenta completamente illuminata. Proseguendo, la Luna sorge sempre più tardi rispetto al tramonto del Sole.
ULTIMO QUARTO in cui la Luna è illuminata al 50% e infine ritorna alla fase di Luna Nuova, concludendo il ciclo.
Il tempo che occorre alla Luna per ripresentarsi con la stessa fase, dura 29 giorni 12 ore 44 minuti e 2,8 secondi viene definito mese sinodico.


LA LUNA NUMERICAMENTE PARLANDO

La Luna, che ha un diametro di 3.476 km (poco più di ¼ di quello terrestre), orbita ad una distanza media di 384.400 km dal nostro pianeta e ci presenta sempre la stessa faccia. La sua orbita non è esattamente circolare: la distanza varia da 356.400 a 406.700 km.
Se ci fosse un’autostrada da qui alla Luna, alla media dei 120 km/h e considerando la distanza media, arriveremmo in 133 giorni di guida ininterrotta. Provate a immaginare il costo del carburante e dei pedaggi autostradali! :)

QUANDO E' PREFERIBILE OSSERVARE LA LUNA?

Il momento migliore per osservare la Luna non è come erroneamente si pensa la fase di Luna Piena, ma quando la fase della Luna è parziale, poiché le strutture situate vicino alla linea che separa la zona illuminata da quella scura (detta terminatore) presentano il maggior effetto di rilievo. In quei luoghi lunari, infatti, il Sole sarà basso sull’orizzonte, le ombre lunghissime e l’effetto di rilievo molto accentuato.

QUALE E' LA COMPOSIZIONE INTERNA ED ESTERNA DELLA LUNA?

La superficie della Luna e' ben visibile a causa della mancanza di un'atmosfera (La sua massa, infatti, e' pari a 73,5 miliardi di miliardi di tonnellate, insufficiente per trattenere le molecole di un gas). Questo provoca grandi sbalzi di temperatura sulla superficie del satellite che varia da -223 oC a +123 oC. L'aspetto della Luna testimonia la grande importanza che hanno avuto gli urti meteoritici nel passato del nostro Sistema Solare. Già ad occhio nudo vi si possono distinguere regioni chiare ed altre piu' scure. In passato, le prime vennero impropriamente dette "continenti" e le seconde "mari", in analogia con la superficie terrestre. In realtà i mari sono aree pianeggianti, piu' scure poste a quote inferiori a quelle piu' chiare. Il più grande dei mari lunari e' l'Oceanus Procellarius (oceano delle Tempeste), due volte piu' esteso del Mar Mediterraneo. I mari si sono formati probabilmente per collasso di zolle di roccia sottostante.
I continenti sono invece delle zone pianeggianti in rilievo, dalla morfologia varia. Sia i mari che i continenti sono cosparsi da una miriade di crateri, strutture circolari a fondo piatto e dai bordi in rilievo, del diametro di 30-40 Km. I crateri piu' grandi prendono il nome di circhi, e arrivano a diametri di 240 Km, con profondita' fino a 5 Km.
I crateri e i circhi si sono formati per impatto di meteoriti sulla superficie lunare o, meno probabilmente, per fenomeni vulcanici. Sulla Luna, come su altri satelliti e su Mercurio, gli impatti sono stati particolarmente violenti perché i meteoriti non sono stati frenati dall'attrito di un'atmosfera. Essi avvengono tuttora, anche se con minore frequenza rispetto al passato. Oltre ai crateri, sul nostro satellite si distinguono faglie e dorsali di lunghezza di decine di Km, cioè fratture della crosta con scorrimento di masse rocciose in senso verticale e orizzontale, formate forse durante il raffreddamento della Luna. Inoltre vi si trovano vere e proprie catene montuose che costituiscono le pareti dei mari, formate per accumulo di materiale ai bordi dall'impatto di grossi meteoriti. Le cime più elevate raggiungono i 9000 metri di altezza. La superficie lunare e' ricoperta da "regolith", una miscela di polvere e detriti rocciosi prodotta per disgregazione di meteoriti, dello spessore variabile dai 2 agli 8 metri. Recentemente, e' stata rivelata dalla sonda Clementine la presenza di acqua ghiacciata in alcuni crateri attorno al polo sud lunare.
La Luna ha un diametro di 3476 Km e una densità' media di 3.34.
La crosta lunare ha uno spessore medio di 68 Km, ed e' composta di rocce di origine effusiva, soprattutto silicati di alluminio, calcio, ferro, magnesio e ossidi.
Questo testimonia che in passato il nostro satellite deve aver avuto una significativa attività vulcanica, anche se adesso essa e' terminata.
La crosta ricopre un mantello roccioso dello spessore di 980 Km circa e un nucleo caldo del raggio di 700 Km. All'interno del mantello hanno origine i lunamoti, delle scosse sismiche di debole intensità'.
La Luna non possiede un campo magnetico, ma potrebbe averlo avuto in passato, come testimoniato dal magnetismo di alcune rocce raccolte sulla sua superficie.

PERCHE' VEDIAMO SEMPRE LA STESSA FACCIA?

E' possibile vedere solo una faccia e dalla Terra, perché la rivoluzione della Luna attorno alla Terra e la rotazione attorno al suo asse hanno lo stesso periodo.
La luna gira su se stessa in 27 giorni, 7 ore e 43 minuti: lo stesso tempo che impiega per fare il giro intorno alla Terra. Questo vuol dire che, per esempio, mentre compie un quarto di giro intorno al nostro pianeta, ha anche fatto un quarto di giro su se stessa, mostrandoci perciò sempre la stessa faccia (in realtà riusciamo a vederne un po’ più della metà, ossia il 59% della superficie perché ha leggere “oscillazioni”). Il lato opposto alla terra è anche chiamato “faccia oscura”, perché nascosta: il sole illumina anche quella parte della luna, ma noi non possiamo vederla.

L'ESSERE UMANO HA MAI AVUTO MODO DI VEDERE LA FACCIA NASCOSTA DELLA LUNA?

Per nostra fortuna sì. Dopo milioni di anni di storia evolutiva l'essere umano, da che era solo un ominide, ha potuto finalmente il volto nascosto di quel meraviglioso corpo celeste che accompagna la Terra da miliardi di anni, la Luna.
Fu così che, grazie al progresso scientifico, astrofisico e tecnologico, le prime sonde spaziali poterono finalmente lasciare la superficie terrestre per raggiungere lo spazio profondo dando così inizio ai viaggi spaziali. Un anno prima dell'indimenticabile prima passeggiata umana fatta sulla Luna dall'astronauta Neil Armstrong il 20 luglio del 1969, l'Apollo 8 con a bordo gli astronauti Franck Borman, Wiliam A. Anders e Jim Lovell, orbitò in quella che viene definita la “faccia nascosta” della Luna mostrando così per la prima volta nella storia dell'umanità l'emisfero mai potuto osservare dall'occhio umano a causa della rotazione sincrona lunare. E' doveroso ricordare che la prima foto di questo emisfero nascosto sono riconducibili alla cosmonave sovietica Luna 3 che lo fotografò per la prima volta durante il suo passaggio il 10 Ottobre 1959.

FRAMMENTI DI LUNA SULLA TERRA

Sappiamo che la nostra Luna è stata bombardata in epoche lontane da meteoriti i cui segni sono visibili oggi nei molteplici crateri da impatto presenti sulla sua superficie. Ancora oggi, se pur con minore frequenza, La Luna è soggetta esattamente come gli altri corpi del sistema solare a impatti di questo tipo, più o meno violenti a seconda della grandezza dell'oggetto roccioso proveniente dallo spazio. Alcune rocce sono state espulse naturalmente dalla superficie lunare a seguito di eventi di impatto e sono successivamente ricadute sulla Terra sotto forma di meteoriti rinvenuti principalmente da ricercatori americani e giapponesi in Antartide per un totale di 120 pezzi, appartenenti a 60 diversi eventi meteoritici.
A parte questi fortuiti episodi l'uomo è riuscito a prelevare spontaneamente campioni di roccia lunare durante le sei missioni Apollo sbarcate sulla Luna per un totale di 2.415 campioni, dal peso complessivo di 382 Kg mentre le tre missioni sovietiche Luna hanno riportato altri 326 grammi in totale. Questi campioni sono stati raccolti usando diversi strumenti, come martelli, rastrelli, pale, pinze e carotatrici e prima di essere posti all'interno di buste e poi di un contenitore speciale atto a proteggerli dalle contaminazioni terrestri, fotografati per registrare le condizioni in cui si trovavano.
Ognuno di questi “frammenti” lunari ha un valore inestimabile mentre i campioni di derviazione meteoritica lunare vengono tranquillamente comprati e venduti tra collezionisti privati, seppur a prezzi molto alti.
Il deposito principale dei campioni lunari è il Lunar Sample Building presso il Lyndon B. Johnson Space Center a Houston in Texas. La maggior parte di queste rocce sono conservate sotto azoto puro, onde evitare che l'atmosfera terrestre possa danneggiarle e vengono maneggiate esclusivamente attraverso speciali strumenti, mai direttamente.

SULLA SUPERFICIE DELLA LUNA E' UN AMBIENTE STREMO PER L'UOMO EPPURE, GRAZIE ALLE MISSIONI SULLA LUNA, L'UOMO HA POTUTO PASSEGGIARE SENZA PERICOLI? COME?

Non essendoci alcuna atmosfera il suolo lunare è continuamente interessato dalle temperature estreme e dalle radiazioni letali presenti nello spazio. la Luna non essendo circondata da un'atmosfera, subisce quindi pesantemente i rigori dello spazio cosmico, passando dai +130°C di giorno, ai -100°C della notte, eppure le Missioni Apollo hanno ovviato a questo problema considerando le zone prescelte per l'allunaggio. Una cosa che in molti non sanno, è che tutte le missioni lunari sono atterrate in prossimità del terminatore (la linea che divide il giorno e la notte), dove in quel momento era mattino presto: l'inclinazione dei raggi solari che arrivano su una superficie, influenzano la temperatura di quest'ultima. I progettisti di volo del programma Apollo quindi, sfruttarono proprio questo principio per evitare danni fisici agli equipaggi, facendo allunare le navicelle in punti in cui il giorno lunare stava iniziando. La temperatura nei luoghi scelti per l'allunaggio quindi era mite e superava raramente i +52°C per tutto il tempo di permanenza umana in loco, permanenza che però non poteva protrarsi oltre un determinato tempo limite, proprio perchè con l'avanzare del giorno lunare (che dura in media 28 giorni alternandosi in 14 di luce e 14 di notte), aumentava anche la quantità d'irraggiamento solare e con questo la temperatura locale, tendente a un massimo di circa +100°C, raggiunti a mezzogiorno.

Importante per la riuscita della missione lunare era considerare al meglio anche il momento "ottico" che si verificava quando l'inclinazione dei raggi solari era tale da consentire un allunaggio sicuro: con il Sole basso sull'orizzonte, infatti, le formazioni geologiche pericolose, quali: rocce, montagne e crateri erano pienamente visibili grazie all'ombra proiettata dietro di esse. Per tutti questi motivi, quindi, perdere una finestra di lancio, sarebbe stato come accumulare gravi e pericolosi ritardi sulla tabella di marcia. Ecco perchè se non era possibile lanciare il Saturn V verso la Luna (per colpa magari del tempo meteorologico) il lancio doveva subire il rinvio di un mese.
Altra “manovra” di salvataggio per gli astronauti fu il "Controllo Termico Passivo". Questo, consisteva in una procedura di rotazione che veniva subito innescata dagli astronauti (con il complesso dei razzi direzionali RCS)
una volta giunti nello spazio. Facendo ruotare le navicelle (come uno spiedo per intenderci) lungo la traiettoria, al ritmo di due rotazioni all'ora, si sottoponeva tutta la navicella all’azione del calore del Sole (+130°C) e al freddo dell’ombra (-100°C). Questo assicurava che la superficie delle astronavi, non fosse mai sottoposta a temperature superiori o inferiori ai +24°C. Questa manovra di controllo termico la compie ancora oggi lo Space Shuttle e i satelliti artificiali, una volta giunti nello spazio.
Altro pericolo costante per gli astronauti erano le radiazioni ionizzanti? Gli esperti sanno che la maggior parte delle radiazioni che giungono sulla Luna, sono di natura corpuscolare, ovvero, nuclei e particelle subatomiche a basse energie, che per la maggior parte, sono emesse dal Sole. Queste radiazioni però, sono assorbibili facilmente da pochi millimetri di alluminio o di polietilene ad alta densità. Le tute degli astronauti infatti, erano composte e lo sono ancora oggi, da diversi strati di questi materiali, in grado di schermare completamente l'astronauta, dall’azione dannosa di questi corpuscoli. Va detto però, che gli astronauti sulla Luna, furono sottoposti anche alle radiazioni elettromagnetiche energetiche, quali i raggi X e i raggi Gamma. Questi, erano in grado di penetrare le tute è vero, ma non erano poi così tremendamente diffusi come si crede.
Va detto, inoltre, che durante le missioni Apollo, sono stati studiati gli effetti che i raggi cosmici hanno sull'essere umano. Dato che durante le missioni che hanno preceduto l'Apollo, solo pochissimi astronauti avevano riferito di aver visto negli occhi strani punti luminosi, diversamente, le missioni lunari che sono uscite dalle fasce di Van Allen (quelle zone radioattive che formano la magnetosfera terrestre e che ci proteggono da queste particelle), hanno riferito il contrario. Lo stesso Charlie Duke, astronauta dell'Apollo 16, fu incaricato di osservare e catalogare ogni evento che si manifestasse nei propri occhi. Fu appurato che quei misteriosi lampi si generavano quando un raggio cosmico interagiva con la retina dell'occhio. Se nessuno fosse mai andato verso la Luna e quindi oltre questo ombrello protettivo situato sino a 120.000 km dalla superficie terrestre, nessuno mai, avrebbe appurato la natura di questi raggi.









POLVERE DI STELLE BLOG
A cura di Francesca Abate

Fonti
planet.racine.ra.it/testi/origluna.htm
archive.oapd.inaf.it/MOSTRA/NEW/A2013MOO.HTM
www.siamoandatisullaluna.com/ambiente-ostile.html

[Modificato da Abate.Francesca 12/07/2015 20:48]
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22/09/2015 22:58

Luna e Pianeti a Massimina 1 Agosto 2015
Vivere oggi i quartieri di Massimina e Casal Lumbroso significa sentire sulla pelle quotidianamente cicatrici di antichi disagi e ferite aperte che fanno fatica a rimarginarsi. Gli anni della maledetta discarica hanno lasciato i pronte indelebili sul territorio ove l'ambiente soffre ancora delle scelte sbagliate di alcuni mossi esclusivamente dai fatidici ritorni economici in barba ai danni derivati da questi ultimi. Eppure ironia della sorte una volta sorpassato il pericolo ecco che ne giungono altri simili al precedente anche se in forma minore; così l'abitudine di vivere ormai nel degrado torna nelle presente nelle (nulle) coscienze di alcuni che sembrano voler rinnegare quello che tutti noi definiamo il"vivere civile". Così non è difficile veder gettati rifiuti di ogni sorta lungo le strade del territorio e in alcuni punti scelti come nuove discariche a cielo aperto, così come non è difficile assistere allo scempio dei roghi tossici che prende forma a cadenza settimanale a "La Monachina" proprio di fronte al Campo abusivo (ma tollerato) dei Rom. Nuvole di fumo nero sono il prodotto della combustione illecita di scarti e rifiuti ingombranti che i cittadini e probabilmente anche i residenti del campo, in una sorta di compartecipazione abusiva, gettano e bruciano poi. Nuvole di fumo quindi si infiltrano lungo le strade portando con sé tutta la tossicità del caso, oscurando tramonti degni di un quadro impressionista nel quale cielo e terra si perdono nei loro stessi contorni.
Superando gli scogli ambientali e i disagi del caso lassù oltre le nubi le stelle rimangono a guardare i poveri mortali incapaci di gestire il dono prezioso che la natura stessa ha fatto loro. L'attesa che porta al miglioramento è un sentiero in cui la boscaglia impone più di uno stop e pause lunghe anche viaggiatore che abbia deciso di marciare diritto. Così è sufficiente una passione datata e uno strumento ottico adeguato per trasformare poche ore in sorrisi innocenti: la serata del 1 Agosto 2015 è stata scelta da me medesima nel rispetto dell'ideale preposto ossia l'osservazione della Luna da parte dei bambini dei rispettivi quartieri, Massimina e Casal Lumbroso.
Accompagnati dai genitori e dai nonni sono giunti a Via Ildebrando, punto di ritrovo dal quale poi ci siamo spostati per raggiungere la postazione prefissata più lontana possibile dall'inquinamento luminoso causato dai lampioni stradali. Qualche minuto con lo sguardo verso l'alto in attesa che la Luna spunti tra una nuvola e l'altra. Finalmente il sogno si avvera e non faccio altro che puntare con il telescopio KonusMotor-130 verso di lei, posizionare sul focheggiatore prima un oculare da 17mm e uno da 10mm poi per far provare quindi a tutti i presenti la stessa sensazione di pace che mi capita di avvertire durante le osservazioni alla volta celeste. I sorrisi dei bambini sono il regalo della vita, la forza per andare avanti e la speranza per un futuro migliore. Ogni sorriso è un sorriso nuovo, un diamante che splende come le luci del cielo al quale conviene rimettersi dico sempre nei momenti più bui per ritrovare lo splendore perduto.
Una serata piacevole e istruttiva (per me naturalmente) che proverò a ripetere nei mesi a venire.

[IMG]http://i61.tinypic.com/15ib97c.jpg[/IMG]

[IMG]http://i61.tinypic.com/2eyu9e8.jpg[/IMG]

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[Modificato da Abate.Francesca 22/09/2015 23:01]
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