(sì, quelli di the final countdown)
Non so se lo sapevate ma ancora esitono e sono sempre esistiti anche se la gente crede che dopo the final countdown si siano sciolti.
Invece a parte una parentesi abbastanza lunga che ha visto i membri divisi - tra i quali "spicca" solo la carriera solista del frontman Joey Tempest e la carriera solista del chitarrista John Norum - hanno continuato a comporre.
A tutt'oggi la band è ancora composta dai 5 elementi storici di sempre.
Subito dopo l'album "the final countdown" (che non è il primo ad essere stato registrato; è solo il primo - e l'ultimo - ad avere avuto successo) il chitarrista John Norum se ne va perchè si ritiene incompatibile con lo stile intrapreso dalla band.
Egli registrerà l'intero album ma compare solo nei video t.f.c e Carrie.
Prende il suo posto Kee Marcello al quale devo davvero molto a livello compositivo e stilistico. Un vero poeta della sei corde.
Gli album "out of this world" (del quale forse viene ricordata la canzone "superstitious") e "prisoners in paradise" ottengono uno scarso successo.
- Il primo è un disco che pretende di essere più metal di ciò che invece è; a mio parere però le idee sono buone e molto. Kee Marcello abbandona le pentatoniche confuse di John Norum e mostra ai chitarristi che esistono un sacco di "scale" melodiche da fare con le dita, cosa che nel rock è molto rara, e che possono essere eseguite a tempo, e non solo "buttate la".
- Il secondo si sposta su suoni fender (almeno mi pare) in stile emulazione americano. Tra i brani c'è comunque qualche perla, come "girl from lebanon", la stessa title track "prisoners in paradise" e anche "homeland". Nel disco è chiara l'intenzione di Kee Marcello di percorrere le classiche pentatoniche tipiche del rock, per sottolineare la metafora americana.
Dopo i due flop la band si divide come ho già detto all'inizio, regalando ai fan una raccolta dei loro brani 1982-1992 + 2 inediti davvero belli:
"sweet lovechild" ballad melodica e "yesterday's news". Se siete soliti ascoltare pop o musica leggera consiglio la prima. La seconda è un blues veloce che però si discosta molto dai soliti tre banali accordi del genere che imita. Tutto ancora grazie all'arrangiamento di Kee Marcello. Dopo la scissione anche quest'ultimo prende una carriera solista della quale non conosco l'esito. Ricordo solo una bellissima "together alone".
Dopo qualche anno la band si riunisce; di nuovo John Norum al posto di Kee Marcello (ahimè) e partorisce "start from the dark". Sicuramente un tentativo metal molto più riuscito di tutti i tentativi precedenti con suoni scuri, chitarra baritona e batteria in primo piano, a discapito di tastiera e basso (al quale la chitarra ruba forse troppo campo sonoro).
Il problema degli Europe è forse sempre stato uno secondo me e cioè il "primo grado".
Il primo grado è l'accordo fondamentale maggiore di una tonalità e se fai metal, non dovresti mai includere nel giro di accordi il primo grado perchè smoscia tutto, è troppo allegro. Questo non vuol dire non usarlo mai, ma va usato sapientemente, con la linea melodica giusta.
Quindi gli Europe non hanno saputo accontentare le masse perchè erano troppo metal, ma non hanno saputo neanche accontentare i metallari perchè non erano metal abbastanza.
In questo paradosso comunque si sono mantenuti una fetta di utenza tale che gli consente di vivere suonando, beati loro.
Vi linco il video di un brano non recentissimo ma per chi conosce solo "the final countdown" è sicuramente aria fresca.
Lo dedico a quelli che vorrebbero che la propria madre si accorgesse di loro, e che li accettasse per ciò che sono anche se non sono diventati quello che lei sperava, perchè hanno l'impressione che lei avrebbe preferito un figlio diverso.