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Tra tutte le canzoni scritte in onore del più nobile Malafemmena è a mio avviso la più bella. Sarà per l'indubbia profondità che ha sempre contraddistinto l'interprete Totò o forse perché gli accordi si intrecciano superbamente con le parole, sta di fatto che ancora oggi,a distanza di anni,si può classificare ancora come canzone moderna per il tema trattato : una delusione d'amore,sentimento che non tramonta mai.
Bisogna certamente essere predisposti all'ascolto,godere di ogni nota e assaporarla fino a lasciarla fondere con i propri sensi.
Era il lontano 1951 quando Totò partorì Malafemmena in occasione del concorso di Piedigrotta La Canzonetta 1951, canzone assegnata a Mario Abbate che la incise su disco Vis Radio.
Portata al successo da Giacomo Rondinella,ne ebbe un grande successo anche l'interpretazione di Teddy Reno nel film Totò, Peppino e... la malafemmina di Camillo Mastrocinque (1956).
Malafemmena, una donna insensibile quasi malvagia e un lui innamorato e sofferente.
La mia versione sono onesta è stata interpretata senza studiarla troppo : questa canzone va cantata di getto, ci si deve buttare dentro col rischio di annegare. Così è stato e mi scuso per la mia voce vacillante già a metà brano ma sono stata rapita dai ricordi e dalla dolcezza delle note.
Non me ne vogliate, vi prego.



[Modificato da Abate.Francesca 24/10/2014 23:45]
Io gli spazi vuoti li ho sempre riempiti di stelle. Forse anche con una nota ogni tanto e un sorriso.