00 15/11/2014 10:51
L-363: Gestire i malfunzionamenti del sistema di docking dell’ATV
INVIATO IL 26 NOVEMBRE 2013 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI

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European Astronaut Centre (Colonia, Germania), 26 novembre 2013—Oggi Sasha e io abbiamo avuto una giornata piena per l’addestramento sull’ATV, iniziando con una lezione sui malfunzionamenti del sistema di docking (attracco).

L’ATV usa una versione leggermente modificata del sistema di docking russo, quello della Soyuz e della Progress. È un sistema molto robusto che ha dimostrato più volte il suo valore. Tuttavia, abbiamo dei piani d’emergenza nel caso qualcosa vada storto.

La cosa principale che deve funzionare è la retrazione della sonda di docking. Come potete vedere nella foto, una volta che l’ATV è in orbita la sonda di docking viene estesa. È la testa della sonda di docking che stabilisce la prima connessione meccanica con la Stazione. Dopodiché la sonda viene lentamente ritirata, tirando l’ATV fino a quando le intere interfacce di docking possono essere accoppiate e i ganci chiusi.

Se non si riesce a ritirare la sonda per qualche ragione, abbiamo un problema. La testa della sonda viene catturata, ma non abbiamo una connessione meccanica rigida fra l’ATV e la Stazione. Con l’ATV attaccato solo tramite la sonda, non possiamo applicare le coppie di controllo alla Stazione per mantenerla in un assetto desiderato. Fino a quando non risolviamo il problema, dobbiamo rimanere in deriva libera.

Ecco perché, se non potessimo realmente ritirare la sonda, né automaticamente né con i comandi manuali, dovremmo ben presto mandare via l’ATV. Per una giornata veramente storta, abbiamo perfino l’opzione di separare pirotecnicamente il meccanismo di docking. Quella sarebbe veramente l’opzione da ultima spiaggia, comunque, perché terminerebbe definitivamente la missione dell’ATV e renderebbe il boccaporto di attracco inutilizzabile.

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/11/26/l-363-gestire-i-malfunzionamenti-del-sistema-di-docking-...

L-362: La cosa più importante in questi casi: non mischiare fluidi diversi
INVIATO IL 27 NOVEMBRE 2013 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI

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European Astronaut Centre (Colonia, Germania), 27 novembre 2013—Un’altra giornata di addestramento sull’ATV per Sasha e me all’European Astronaut Centre.

Nella mattinata abbiamo fatto ulteriore pratica con i malfunzionamenti del rendezvous e docking (attracco). Nel pomeriggio avremo una lunga simulazione delle operazioni della fase in cui il veicolo è attaccato: è tutto quello che succede quando l’ATV è agganciato alla Stazione Spaziale Internazionale.

L’ATV è un veicolo di rifornimento e può trasportare, fra molte altre cose, l’acqua (da Torino, Italia, fra l’altro). Fino a ora tutti gli ATV hanno portato acqua “russa”, che è addizionata con ioni di argento per prevenire la crescita microbica. L’acqua “americana” invece usa lo iodio e i due tipi non dovrebbero essere mischiati.

L’acqua “russa” può essere trasferita nei grandi serbatoi del modulo di servizio, o in serbatoi d’acqua portatili, come quello che potete vedere nella foto. Uno di questi serbatoi è anche installato permanentemente nelle toilette per raccogliere l’orina, anche se la toilette americana è ora formalmente collegata all’Urine Processing Assembly (impianto di trasformazione dell’orina) e il serbatoio portatile dell’orina è un’opzione di backup.

Gestire l’acqua e i rifiuti liquidi a bordo è un compito complesso che è responsabilità di appositi specialisti a terra. Se viene deciso che una parte dell’orina debba essere smaltita come rifiuto, possiamo trasferirla nei serbatoi dell’ATV una volta che abbiamo scaricato sulla Stazione l’acqua appena arrivata. I serbatoi portatili hanno all’interno una vescica morbida che trattiene il fluido: applicando una pressione sul volume all’esterno della vescica, possiamo “spremere” il fluido fuori dal contenitore e dentro i serbatoi dell’ATV.

Ecco a cosa serve la configurazione che vedete nella foto: una volta che abbiamo stabilito la connessione al pannello di controllo dell’acqua e aperto le valvole, possiamo trasferire l’acqua pressurizzando la vescica attraverso un compressore o, come nel caso della foto, con una pompa manuale—nell’improbabile situazione in cui tutti i compressori a bordo non funzionino.

Come potete immaginare, una volta trasferita una parte dell’orina, non vogliamo veramente nessuna confusione su che tipo di fluido si trovi nei serbatoi dell’ATV. Giusto per essere sicuri, scambiamo l’etichetta blu dell’acqua con quella arancione che potete vedere nella foto!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/11/27/l-362-la-cosa-piu-importante-in-questi-casi-non-mischiare-fluidi-...

L-361: Un posto in prima fila sul meccanismo di docking dell’ATV
INVIATO IL 28 NOVEMBRE 2013 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI

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European Astronaut Centre (Colonia, Germania), 28 novembre 2013—Cosa vedete quando aprite il portello del Modulo di Servizio dopo il docking dell’ATV? Date un’occhiata a questa foto della Expedition 30: avete un posto in prima fila con la vista del sistema di docking dell’ATV!

Sasha e io abbiamo dovuto fare questa operazione diverse volte durante le nostre simulazioni la settimana scorsa. Quando rilasciate il portello del Modulo di Servizio e lo togliete di mezzo, il cono che è normalmente esposto allo spazio esterno diventa visibile. Il cono è la parte passiva del meccanismo di docking: quando la sonda di docking viene a contatto con la superficie conica, la parete la guida fino a quando viene catturata dai ganci.

Se ve la siete persa, potete dare un’occhiata alla nota L-363 del Diario per ulteriori informazioni sul meccanismo di docking. In questa foto, naturalmente, la sequenza di docking è stata completata e la sonda di docking è pienamente ritratta. Inoltre, prima di aprire il portello a forma di cono del Modulo di Servizio, l’equipaggio avrebbe effettuato un controllo di tenuta stagna del vestibolo, che è il piccolo volume fra i due portelli che si forma al docking. E finalmente, arriverebbe il momento di aprire realmente il portello dell’ATV ed entrare.

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/11/28/l-391-un-posto-in-prima-fila-sul-meccanismo-di-docking-...

L-360: Passate le simulazioni di valutazione sull’ATV!
INVIATO IL 29 NOVEMBRE 2013 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI



European Astronaut Centre (Colonia, Germania), 29 novembre 2013—Oggi un paio di simulazioni di valutazione passate con successo per Sasha e me all’European Astronaut Centre, riguardanti ogni sorta di malfunzionamento durante il rendezvous e il docking, così come l’undocking e la partenza dell’ATV.

È in arrivo dell’altro addestramento all’inizio dell’anno prossimo e poi avremo il nostro esame finale sul rendezvous dell’ATV a Star City, appena prima che Sasha parta per Baikonur come membro dell’equipaggio di backup della Expedition 39.

Nella foto, per gentile concessione della Expedition 36, potete vedere la fase finale dell’avvicinamento dell’ATV-4 “Albert Einstein” la scorsa estate. Riuscite probabilmente a distinguere il bersaglio illuminato: è quello che usiamo per monitorare visivamente la distanza, il corridoio e l’assetto relativo alla Stazione, per assicurarci che il veicolo sia correttamente allineato quando stabilisce il contatto.

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/11/29/l-360-passate-le-simulazioni-di-valutazione-...

L-358: Ho passato la mattina nell’astronave di Alex
INVIATO IL 2 DICEMBRE 2013 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI



Star City (Mosca, Russia), 2 dicembre 2013—Un inizio piuttosto emozionante della mia sessione di addestramento di tre settimane a Star City! Insieme con il mio comandante Anton, ho avuto l’opportunità di effettuare una verifica di accettazione della Soyuz 713. È il veicolo spaziale del mio collega Shenanigan Alex per il suo volo Soyuz TMA-13M verso la ISS nel maggio dell’anno prossimo, insieme con Max e Reid.

Avere l’opportunità di andare è stata una sorpresa inaspettata! Il più delle volte partecipano solo i cosmonauti russi, perché il ritmo di produzione e il programma dei nostri viaggi di addestramento non si armonizzano necessariamente.

Ma questa volta è successo e così Anton e io abbiamo passato la mattinata all’interno del modulo orbitale e del modulo di discesa, che vengono uniti uno sull’altro presso gli stabilimenti Energia a Korolev, alla periferia di Mosca. Con l’aiuto degli specialisti, abbiamo seguito una lunga checklist di cose da verificare, dalle cinghie del cargo ai comandi delle valvole all’accessibilità della cartucce di purificazione della CO2 sotto il sedile di destra. Naturalmente Anton è un comandante di Soyuz veterano, ma per me è stata la prima occasione per “sentire” una Soyuz reale, nuova di zecca e destinata allo spazio!

Più tardi nella mattinata siamo stati affiancati dagli specialisti di Svezda, il produttore dei seggiolini. Hanno messo al sicuro le cariche pirotecniche dei seggiolini e collegato una fonte esterna di aria pressurizzata, in modo che potessimo provare l’estensione dei seggiolini dalla consueta posizione bassa alla posizione superiore “armata”. In un profilo di volo reale, i seggiolini vengono alzati prima dell’atterraggio per consentire lo smorzamento dell’impatto.

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/12/02/l-358-ho-passato-la-mattina-nellastronave-...

L-357: Dove parcheggiare la vostra Soyuz
INVIATO IL 3 DICEMBRE 2013 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI



Star City (Mosca, Russia), 3 dicembre 2013—Oggi di nuovo ai comandi della Soyuz per pilotare un docking manuale. È sempre un gran bel modo di finire una giornata di addestramento!

Come probabilmente sapete, la Soyuz attracca alla Stazione Spaziale automaticamente se tutto è nominale. Il nostro addestramento al docking manuale riguarda due tipi di emergenze: un’avaria del computer di bordo e un’avaria di Kurs, che è il sistema di antenne (sia sulla Soyuz che sulla Stazione) che forniscono al computer le informazioni necessarie sulla posizione relativa e la velocità rispetto alla ISS.

Un’avaria di Kurs è uno scenario lievemente più leggero, perché un computer funzionante può in ogni caso rendere la vita più facile in un modo o nell’altro. Per esempio, quando facciamo una correzione dell’orientamento, i motori di assetto danno inevitabilmente alla Soyuz anche un impulso in avanti: il computer lo compensa automaticamente con un’accensione verso la direzione della poppa, in modo da non ricevere una velocità in avanti che non avevamo alcuna intenzione di acquisire. Se il computer va in avaria, dobbiamo eseguire queste compensazioni manualmente.

Abbiamo anche scenari diversi in termini di illuminazione (giorno o notte), modalità di assetto della Stazione (stabilizzata inerzialmente o in rotazione rispetto alla verticale locale mentre si muove intorno alla Terra) e condizioni iniziali (quanto lontano dalla Stazione? con velocità sicura o con un eccesso di velocità che richiede azioni immediate per evitare una collisione con la Stazione? già davanti al boccaporto di docking o no?).

Inoltre, boccaporti di docking diversi presentano sfide leggermente diverse, principalmente a causa dei diversi allineamenti dei bersagli. Nella foto ho mostrato i quattro boccaporti di docking verso cui una Soyuz può volare: la poppa del Modulo di Servizio (giallo, un ATV è attraccato nella foto), Docking Compartment 1 e MRM2 (verde, una Soyuz o Progress è agganciata nella foto); e MRM1 (rosso, il boccaporto è libero nella foto).

Facciamo anche pratica nel rilocare la Soyuz da un boccaporto di docking a un altro. Questa fra l’altro non è una modalità d’emergenza: le rilocazioni possono essere pilotate solo manualmente.

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/12/03/l-357-dove-parcheggiare-la-vostr...

L-356: L’armadietto dei medicinali della Soyuz
INVIATO IL 4 DICEMBRE 2013 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI



Star City (Mosca, Russia), 4 dicembre 2013—Oggi una simulazione Soyuz di quattro ore con Anton, facendo pratica con le operazioni di pre-lancio, lancio, controlli post-inserimento orbitale e accensioni di correzione iniziali del motore per avviarci verso la ISS.

Non abbiamo avuto nessun grande guasto al computer o al motore, perché quelli ci avrebbero costretti a tornare al profilo di rendezvous in due giorni e il punto oggi era attenersi allo schema veloce. Ma abbiamo avuto la nostra dose di piccoli malfunzionamenti, come un guasto al trasmettitore radio, una perdita di pressione parziale nelle letture dell’O2 o una ventola rotta nell’equipaggiamento di purificazione della CO2.

Ho avuto anche un corso sulle forniture mediche che voleranno con noi sulla Soyuz. Una piccola cassetta delle medicine è collocata fra i seggiolini del Comandante e dell’Ingegnere di Bordo. Come potete vedere nella foto, le pastiglie sono raccolte in libretti, così niente fluttua via: è pratico in assenza di peso!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/12/04/l-356-larmadietto-dei-medicinali-dell...

L-355: Come “pesare” un corpo in assenza di peso
INVIATO IL 5 DICEMBRE 2013 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI



Star City (Mosca, Russia), 5 dicembre 2013—Oggi ancora pilotaggio manuale della Soyuz e dopo un corso dedicato all’equipaggiamento medico russo sulla Soyuz e la Stazione.

Quando voliamo sulla Soyuz indossiamo una cintura di telemetria medica con sensori che possono misurare il nostro elettrocardiogramma e la nostra frequenza di respirazione: è in realtà la stessa cintura che ho indossato diverse volte durante l’addestramento Orlan sott’acqua all’Hydrolab.

Per quanto riguarda la Stazione, l’elemento nel segmento russo che userò regolarmente è il dispositivo di misurazione della massa corporea. Visto che non possiamo usare le normali bilance per misurare la nostra massa corporea in assenza di peso, abbiamo dovuto diventare creativi e scavare nei libri di fisica per trovare una relazione fisica che sia ancora valida a zero-g e ci permetta di misurare la massa.

Ecco dove le vostre formule sull’oscillatore tornano utili. È in realtà piuttosto semplice: se fate oscillare una massa attaccata all’estremità di una molla, la frequenza dell’oscillazione è legata alla massa attraverso una ben nota equazione. Così se voi siete la massa che sta oscillando, ecco fatto: misurate la frequenza dell’oscillazione e saprete se state mangiando troppe di quelle deliziose sacche di cibo spaziale!

Nella foto potete vedere Tom Marshburn mentre usa il dispositivo di misurazione della massa (foto: NASA). Ecco inoltre una bella dimostrazione video di Jeff Williams con spiegazioni dettagliate.



Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/12/05/l-355-come-pesare-un-corpo-in-assenza-...



L-354: Usare l’acqua nel Modulo di Servizio
INVIATO IL 6 DICEMBRE 2013 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI



Star City (Mosca, Russia), 6 dicembre 2013—Oggi ho passato un po’ di tempo nei mockup della ISS qui a Star City, in particolare nel Modulo di Servizio. Ho allegato un panorama dell’interno, così potete visitarlo!

Come membro non russo dell’equipaggio, non ci si aspetta che io esegua lavori complessi nel Modulo di Servizio: anzi, non sono addestrata a nessun tipo di lavoro sui sistemi, tranne per che l’interazione con gli elementi di risposta alle emergenze e con l’equipaggiamento di base per il supporto vitale.

Questi includono la toilette, naturalmente, che è tuttavia molto simile a quella nel Nodo 3 che useremmo tipicamente come equipaggio non russo. In realtà, in pratica è esattamente la stessa toilette, eccetto che l’unità nel Nodo 3 è nominalmente collegata all’Urine Processing Assembly (impianto di trattamento dell’orina) per trasformare l’orina in acqua potabile.

La distribuzione dell’acqua è un’altra funzione di base del supporto vitale. Proprio come nel laboratorio americano, il Modulo di Servizio ha un’unità di distribuzione dell’acqua (sulla “parete” sopra il tavolo) per reidratare i contenitori di cibo. Ha due uscite separate per l’acqua “calda” e “tiepida” e la possibilità di regolare la quantità d’acqua necessaria secondo le istruzioni sul contenitore del cibo.

Sull’altro lato, opposto al tavolo, c’è un altro sistema di distribuzione dell’acqua, tipicamente usato per bere acqua semplicemente a temperatura ambiente.

E nel tavolo vero e proprio c’è lo scaldavivande per le scatolette di cibo russe.

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Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/12/06/l-354-usare-lacqua-nel-modulo-di-s...

L-353: Perché questo è spesso il mio ufficio a Star City
INVIATO IL 7 DICEMBRE 2013 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI



Star City (Mosca, Russia), 7 dicembre 2013—Quando sono a Star City, le sessioni di docking manuale vengono pianificate regolarmente nel mio programma di addestramento, in modo che io possa mantenere e possibilmente migliorare le mie capacità prima di diventare un membro dell’equipaggio di backup a maggio prossimo.

Ho allegato una foto del simulatore che usiamo per fare pratica di pilotaggio manuale. Come potete vedere, i comandi manuali e la vista dal periscopio sono disponibili solo nel seggiolino centrale, dove siede il comandante. Come ingegnere di bordo che siede nel seggiolino di sinistra, non ho accesso a quei comandi.

Comunque, come ingegnere di bordo mi è richiesto di dimostrare la stessa abilità del comandante della Soyuz. Nel volo spaziale ci piace pianificare per tutte le possibili emergenze: così come progettiamo i veicoli per avere piena ridondanza in tutti i sistemi critici, pianifichiamo anche di avere più di un membro dell’equipaggio in grado di eseguire i compiti critici. E arrivare con successo alla Stazione, come probabilmente concorderete, è piuttosto critico per il successo della missione!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/12/07/l-353-perche-questo-e-spesso-il-mio-ufficio-a-st...

L-352: Cos’è questa storia del periscopio?
INVIATO IL 8 DICEMBRE 2013 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI



Star City (Mosca, Russia), 8 dicembre 2013—Nella nota del Diario di ieri ho detto che al comandante della Soyuz è disponibile la vista da un periscopio. Potete vedere il periscopio vero e proprio nella foto allegata.

Come potreste avere notato, ha due aperture circolari che offrono due viste separate da 90 gradi. Per commutare fra le due viste viene ruotato uno specchio all’interno del periscopio.

Per la maggior parte del tempo la vista di interesse è quella “dritta fuori” lungo l’asse del periscopio. Ogni qualvolta c’è una necessità di accendere i motori, l’orientamento di riferimento in cui la Soyuz si dispone è lungo la verticale locale: in questo orientamento il periscopio guarda verso la Terra. La configurazione ottica è tale per cui il comandante seduto nel seggiolino centrale vedrà l’intero globo simmetricamente nel campo di vista se la Soyuz è correttamente orientata. Inoltre, qualunque dettaglio sulla superficie della Terra si muoverà dall’alto verso il basso (o dal basso verso l’alto se è un assetto di frenata).

Quando ci avviciniamo alla Stazione per il rendezvous, lo specchio viene ruotato in modo che il comandante possa ora avere una vista frontale. Questa è la vista che useremmo per allineare la Soyuz manualmente se dovessimo pilotare un docking manuale.

Se lo specchio dovesse rimanere bloccato nella posizione iniziale—avete indovinato—abbiamo un’opzione di backup. Possiamo usare la vista da una telecamera e un secondo bersaglio allineato con la telecamera: è il bersaglio circolare nella foto di ieri!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/12/08/l-352-cose-questa-storia-del-per...

L-351: Quando gli amici arrivano a sollevarvi
INVIATO IL 9 DICEMBRE 2013 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI



Star City (Mosca, Russia), 9 dicembre 2013—Oggi un inizio di settimana umido per Terry e me. Questa mattina come primo corso ci siamo diretti all’Hydrolab, dove abbiamo provato le operazioni che dovremmo eseguire per agganciarci in sicurezza nel caso dovessimo essere sollevati con il verricello dagli elicotteri di soccorso.

Nel vostro normale giorno di atterraggio, naturalmente, gli elicotteri semplicemente atterrano accanto al modulo di discesa e il personale di soccorso aiuta l’equipaggio a uscire. Tuttavia, ci potrebbero essere situazioni (e ci sono state in passato) in cui gli elicotteri non possono atterrare. E di sicuro potrebbero verificarsi ammaraggi in acqua, specialmente nel caso di un’avaria al razzo nella parte finale della corsa di 8 minuti verso l’orbita, quando il modulo di discesa finirebbe nel Pacifico.

Terry e io abbiamo avuto l’opportunità di fare pratica sia nella Sokol, la nostra normale tuta pressurizzata, sia nella tuta asciutta Forel, che è parte del nostro equipaggiamento di sopravvivenza. Abbiamo avuto una gru invece del vero elicottero, che rende le cose un po’ più facili. Ma in passato abbiamo entrambi fatto esperienza di reali sollevamenti dall’elicottero come parte del nostro addestramento da piloti militari.

Con tutte le operazioni che conducono al soccorso con l’elicottero—entrare nella Forel, uscire dal modulo di discesa, usare l’equipaggiamento di segnalazione e altri dispositivi di sopravvivenza—abbiamo fatto pratica l’estate scorsa. Potete vedere alcune foto qui.

Oh, e l’Hydrolab è naturalmente riservato in genere all’addestramento alle passeggiate spaziali.

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/12/09/l-351-quando-gli-amici-arrivano-a-sol...

L-350: Come la tuta Sokol può salvarvi la vita
INVIATO IL 10 DICEMBRE 2013 DA SAMANTHA CRISTOFORETTI



Star City (Mosca, Russia), 10 dicembre 2013—Oggi abbiamo finalmente avuto la nostra prima simulazione con il nostro equipaggio completo! Terry si è unito ad Anton e me per un pomeriggio piuttosto avventuroso, in cui abbiamo dovuto fare pratica nel combattere per le nostre vite quando il fumo ha iniziato a riempire il piccolo volume del modulo di discesa, appena dopo l’inserimento in orbita simulato.

In situazioni come questa, i vostri migliori amici sono il coordinamento dell’equipaggio e la vostra tuta pressurizzata!

Normalmente l’aria dalla cabina viene fatta circolare attraverso la tuta. In caso di fumo, tuttavia, chiuderemmo immediatamente i caschi, spegneremmo la ventilazione e attiveremmo invece un flusso di ossigeno puro nella tuta dai serbatoi dell’ossigeno. Il flusso continuo di ossigeno puro previene l’appannamento del casco, ma significa anche che stiamo introducendo ossigeno nella cabina attraverso la valvola di sfogo della tuta.

Mentre aumenta la concentrazione dell’ossigeno nel modulo di discesa, aumenta anche l’infiammabilità dell’atmosfera. Non oltre la concentrazione del 40% vogliamo depressurizzare completamente, espellendo tutta l’atmosfera nello spazio. A quel punto ci affidiamo totalmente alle nostre tute per tenerci in vita: sono progettate per mantenere una pressione di 0,4 atmosfere, abbastanza da evitare i sintomi della malattia da decompressione, ma anche da rendere la tuta molto rigida.

In uno scenario di incendio dobbiamo agire molto rapidamente: prima di poter depressurizzare dobbiamo verificare la tenuta stagna delle tute per assicurarci che non stiamo per uccidere un membro dell’equipaggio quando espelliamo l’atmosfera. E in parallelo dobbiamo iniziare la sequenza che ci condurrà a un’accensione di deorbitazione in tempo e un rientro in sicurezza. È stata una simulazione molto molto impegnativa e molto divertente! E inoltre, visto che ci piace scherzare, una sauna gratis: con il casco chiuso, la ventilazione spenta e solo il flusso (ridotto) di ossigeno, inizia presto a fare caldo nella Sokol!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/12/10/l-350-come-la-tuta-sokol-puo-salvarvi-...

To be continued ! [SM=g8278]

[Modificato da KOSLINE 15/11/2014 10:57]


Se vuoi volare alto circondati di aquile non di polli !!!