00 31/10/2014 16:35
L-464: Ci vediamo dall’altra parte!
Inviato il 24 agosto 2013 da Samantha Cristoforetti

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Colonia (Germania), 24 agosto 2013—Sono tornata in Europa dopo un volo lungo ma molto tranquillo.

All’inizio della prossima settimana sbrigherò un po’ di lavoro amministrativo alla mia home base, l’European Astronaut Centre (EAC, centro astronauti europei). Sapete… email, documenti, riunioni. In più un paio di interviste. Dopo andrò in vacanza per dieci giorni. Tornerò all’EAC il 9 settembre per l’addestramento su Columbus.

Quando non c’è comunicazione radio Space-To-Ground (dallo spazio a terra) diciamo che siamo LOS (Loss Of Signal, perdita di segnale). Brevi periodi di LOS sono normali e dovuti a discontinuità nella copertura satellitare. Così, questo diario di addestramento sarà LOS per un paio di settimane.

Arrivederci e, come dicono dal Controllo Missione prima dell’inizio di un LOS pianificato, “ci vediamo dall’altra parte!”.

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/08/24/l-464-ci-vediamo-dallaltr...

L-448: Di ritorno dalle vacanze
Inviato il 9 settembre 2013 da Samantha Cristoforetti

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European Astronaut Centre (Colonia, Germania), 9 settembre 2013—Sono di ritorno dalla mia vacanza e pronta per due settimane di addestramento alla mia home base: l’European Astronaut Center (centro astronauti europei) a Colonia, in Germania.

Questa settimana è dedicata al laboratorio dell’Europa nello spazio, il modulo Columbus. Non tanto all’attività scientifica che conduciamo su Columbus—questo è ciò che chiamiamo addestramento al payload e ne parlerò un’altra volta. Ma piuttosto i sistemi propri di Columbus, dal sistema di controllo termico all’alimentazione elettrica o la gestione dei dati.

Con il mio compagno di equipaggio Butch seguirò un addestramento specialistico questa settimana. Vi dirò di più nei prossimi giorni a proposito dei diversi livelli di qualificazione che possiamo conseguire sui sistemi della ISS, ma una cosa da sapere è che in qualunque momento abbiamo sempre bisogno a bordo di un membro dell’equipaggio qualificato per ogni modulo/sistema della ISS. Quando gli astronauti europei sono sulla ISS, naturalmente siamo gli specialisti di Columbus.

Oggi Butch e io abbiamo molte lezioni su diversi sistemi, fra cui quello che chiamiamo struttura e meccanismi. È quando facciamo pratica nel ruotare un rack. Immaginate di avere a casa vostra armadi su tutte le pareti, così come il soffitto e il pavimento. È la situazione che c’è sulla Stazione Spaziale. Ciascuno di questi elementi, che chiamiamo rack, è incernierato su un lato e può essere ruotato, per esempio per consentire l’accesso a punti nelle vicinanze per scopi di manutenzione. Alcuni rack sono più facili da ruotare di altri ed è bene avere un po’ di esperienza con quelli più complicati.
Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/09/09/l-448-di-ritorno-dalle-...

L-447: Immergersi nella pancia di Columbus
Inviato il 10 settembre 2013 da Samantha Cristoforetti

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European Astronaut Centre (Colonia, Germania), 10 settembre 2013—Secondo giorno di addestramento specialistico su Columbus con il mio compagno d’equipaggio Butch.

Ieri ho detto che a volte dobbiamo far ruotare i rack fuori dagli alloggiamenti per accedere alle apparecchiature. Un esempio è il cono all’estremità di sinistra di Columbus, che contiene diversi equipaggiamenti critici dell’ECLSS.

L’ECLSS è l’Environmental Control and Life Support System (sistema di controllo ambientale e di supporto vitale). L’ECLSS di Columbus è altamente integrato con il resto della ISS e non ha capacità autonoma di rigenerazione dell’aria, cioè eliminazione della CO2 e introduzione di ossigeno. Non è un problema, tuttavia, perché diverse ventole alle interfacce del modulo forzano l’aria a circolare lungo tutta la Stazione.

Columbus ha comunque un proprio sistema di condizionamento dell’aria. Degli scambiatori di calore della condensa, che raffreddano e deumidificano l’aria della cabina, sono nel rack Deck1 che Butch e io abbiamo ruotato verso l’alto nella foto. L’equipaggiamento nel cono terminale davanti a noi comprende principalmente ventole di cabina ridondanti con i relativi filtri e condutture.

Nascoste lì sotto ci sono anche diverse valvole di chiusura che permettono l’interruzione degli scambi di fluidi fra Columbus e il resto della ISS: le condutture di alimentazione dell’azoto per i nostri rack degli esperimenti, per esempio, ma anche la conduttura della condensa che porta indietro l’acqua recuperata dall’aria della cabina per il ritrattamento nel Nodo 3.

Se dovessimo isolare Columbus per una situazione d’emergenza dovremmo chiudere quelle valvole. Fortunatamente sono motorizzate e possono essere controllate a distanza, ma se il motore si guastasse dovremmo ruotare il rack e immergerci nella pancia di Columbus per azionarle manualmente!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/09/10/l-447-immergersi-nella-pancia-di-c...

L-446: Laptop, laptop, laptop!
Inviato il 11 settembre 2013 da Samantha Cristoforetti

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European Astronaut Centre (Colonia, Germania), 11 settembre 2013—Laptop, laptop, laptop!

Continuando il nostro addestramento specialistico su Columbus, oggi Butch e io abbiamo passato un po’ di tempo con il nostro istruttore Bernd esaminando alcuni compiti di manutenzione dei laptop di Columbus.

Abbiamo molti, molti laptop sulla ISS e, no, non tutti i laptop sono creati uguali. Alcuni laptop, che chiamiamo PCS, sono collegati al bus di controllo della ISS e visualizzano schermate che permettono ai membri dell’equipaggio di monitorare lo stato dei sistemi di bordo e inviare comandi. A dire la verità, buona parte dell’esecuzione dei comandi di sistema viene effettuata da terra da specialisti seduti a console nei vari centri di controllo. Come membri dell’equipaggio veniamo principalmente addestrati alle procedure che sarebbero critiche nel caso di un’emergenza o una situazione di perdita di comunicazione radio.

Columbus, proprio come il laboratorio giapponese JEM, ha un proprio laptop per la telemetria e il comando, che è chiamato PWS. Spero che non vi siate già stancati degli acronimi, perché questo è solo l’inizio!

Abbiamo anche i laptop SSC che non sono collegati al bus di controllo e contengono software applicativo per la pianificazione, la visualizzazione delle procedure, la gestione delle scorte ma anche videoconferenza e telefonia via IP.

Infine abbiamo i laptop CSL per l’accesso internet e altro software applicativo.

Oh, avevo quasi dimenticato: molti rack degli esperimenti hanno anche un proprio laptop dedicato.

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/09/11/l-446-laptop-laptop-laptop/

L-445: Avete una perdita d’acqua: cosa fate?
Inviato il 12 settembre 2013 da Samantha Cristoforetti

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European Astronaut Centre (Colonia, Germania), 12 settembre 2013—Avete una perdita d’acqua in Columbus: cosa fate? Oggi Butch e io siamo stati addestrati a questo in uno dei nostri corsi specialistici su Columbus.

Prima di tutto, perché abbiamo condutture dell’acqua in Columbus, così come lungo tutta la ISS, con l’eccezione del segmento russo? Perché è così che raffreddiamo le nostre apparecchiature! Ed è anche così che raffreddiamo l’aria in cabina, grazie a scambiatori di calore dedicati: è il nostro sistema di aria condizionata. Pensate a quanto il vostro computer laptop può diventare caldo, e ora immaginate quanto calore generiamo sulla ISS con così tanti computer e altri componenti elettromeccanici! Tutto quel calore è raccolto dall’acqua di raffreddamento, che viene poi trasferita alle condutture dell’ammoniaca all’esterno della ISS e infine rilasciato nello spazio attraverso i radiatori.

Quindi, una perdita d’acqua è veramente una brutta cosa. Non solo, o non tanto, perché avete una fuoriuscita d’acqua, ma perché state progressivamente perdendo l’efficienza di raffreddamento e i vostri equipaggiamenti si surriscalderanno presto. Cerchiamo di essere chiari: Columbus è piuttosto aggressivo nel proteggere sé stesso. Se viene persa una certa quantità di acqua, si spegnerà praticamente del tutto e lascerà accesi solo gli equipaggiamenti vitali, riducendo il carico termico al punto che nessun raffreddamento ad acqua attivo è più richiesto.

Ma visto che noi non vogliamo che questo accada, abbiamo procedure in cui lavoriamo insieme con il controllo a terra in uno sforzo coordinato per localizzare la perdita il più rapidamente possibile e isolarla. Dal momento che la maggior parte dei possibili punti di perdita non sono bene in vista, la caccia può essere lunga!

Uno dei potenziali colpevoli in uno scenario di perdita d’acqua potrebbe essere il Water Pump Assembly (assemblaggio della pompa dell’acqua). È una buona cosa che Luca ne abbia sostituito uno guasto sulla ISS qualche mese fa, così ora siamo di nuovo a piena ridondanza. Potete vederlo in azione nella foto!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/09/12/l-445-avete-una-perdita-dacqua-co...

L-444: Non vediamo l’ora di incontrarvi!
Inviato il 13 settembre 2013 da Samantha Cristoforetti

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European Astronaut Centre (Colonia, Germania), 13 settembre 2013—A partire da oggi, Butch e io siamo ufficialmente specialisti di Columbus!

La nostra settimana di addestramento è terminata oggi con una simulazione di valutazione nel mockup di Columbus. E per quanto riguarda l’addestramento ai sistemi di Columbus, questo è tutto fino al volo. Tranne per un piccolo ripasso di un paio d’ore nei mesi finali prima del lancio, la prossima volta che farò qualche lavoro sui sistemi di Columbus sarà nello spazio sull’hardware di volo reale. Fa una strana sensazione, effettivamente.

Mentre conducevamo la simulazione all’interno del mockup, molte cose accadevano all’esterno: qui il team si sta preparando a dare il benvenuto a molti visitatori fra poco più di una settimana. L’European Astronaut Centre (centro astronauti europei) aprirà le porte il 22 settembre in occasione di un grande open day dell’intero German Aerospace Centre (centro aerospaziale tedesco, l’agenzia spaziale tedesca) presso cui è situata anche la nostra sede.

All’EAC avremo visite guidate alle infrastrutture di addestramento per tutto il giorno e un ricco programma di appuntamenti. Se riuscite ad arrivare a Colonia, non vediamo veramente l’ora di incontrarvi!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/09/13/l-444-non-vediamo-lora-di-inco...

L-443: L’avventura sottomarina di Andreas Mogensen
Inviato il 14 settembre 2013 da Samantha Cristoforetti

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Colonia (Germania), 14 settembre 2013—Mi sto godendo un raro weekend a casa a Colonia: nessun addestramento tranne, come di consueto, l’esercizio fisico.

L’allenamento alla forza e alla resistenza è un’attività giornaliera per gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Abbiamo equipaggiamenti molto efficaci a bordo che ci aiutano a ridurre la perdita muscolare e ossea associata alla lunga esposizione all’assenza di peso. Ma quell’equipaggiamento è anche molto ingombrante. Considerate che la ISS è un gigantesco veicolo spaziale in confronto a qualunque altra cosa useremo in futuro per l’esplorazione spaziale oltre la Low Earth Orbit (orbita terrestre bassa), così avremo probabilmente bisogno di dispositivi più piccoli in futuro.

Sembra che il mio collega Shenanigan Andreas Mogensen abbia assemblato e testato un simile dispositivo durante la sua missione SEATEST nell’habitat sottomarino Aquarius. Date un’occhiata al video del suo resoconto!



Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/09/14/l-443-lavventura-sottomarina-di-andreas-m...

L-442: Parliamo un po’ di ATV
Inviato il 15 settembre 2013 da Samantha Cristoforetti

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Colonia (Germania), 15 settembre 2013—La prossima settimana all’European Astronaut Centre il mio compagno di equipaggio Sasha e io avremo la nostra prima settimana di addestramento su ATV.

ATV è l’Automated Transfer Vehicle (veicolo automatico di trasferimento), il veicolo spaziale cargo di rifornimento dell’Agenzia Spaziale Europea. Attracca automaticamente al Modulo di Servizio del Segmento Russo utilizzando il Russian Docking System (sistema di attracco russo, lo stesso della Soyuz) ma una diversa serie di sensori di attracco estremamente precisi.

Non potete assumere il controllo di ATV dalla ISS e pilotarlo manualmente fino all’attracco, ma gli equipaggi vengono addestrati a monitorare il rendezvous e inviare se necessario comandi d’emergenza per interrompere l’avvicinamento.

Fino a ora, quattro ATV hanno volato e tutti hanno attraccato senza problemi con grande precisione. ATV-4 Albert Einstein è ora sulla ISS. L’ultimo, ATV-5 Georges Lemaître, volerà l’anno prossimo e dovrebbe essere ancora sulla Stazione quando i miei compagni d’equipaggio e io arriveremo.

In questa bellissima foto, scattata da Don Pettit, potete vedere l’arrivo di ATV-3 Johannes Kepler l’anno scorso.

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/09/15/l-442-parliamo-un-po-di-atv/

L-441: Perché qualche volta parliamo russo a Colonia
Inviato il 16 settembre 2013 da Samantha Cristoforetti

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European Astronaut Centre (Colonia, Germania), 16 settembre 2013—La settimana di addestramento su ATV è iniziata oggi all’EAC… senza di me.

In realtà ho ricevuto un’esenzione per le lezioni teoriche di oggi e domani, visto che ho già seguito quei corsi durante l’addestramento di base. Invece delle lezioni complete, ho fatto un ripasso con un istruttore che ha anche verificato che mantengo ancora la conoscenza richiesta. Mi unirò al mio compagno di equipaggio Sasha nella simulazione che inizierà mercoledì.

Una delle lezioni da cui ho avuto l’esenzione riguarda la distribuzione delle responsabilità fra l’ATV Control Center (ATV-CC, centro di controllo di ATV) a Tolosa e il Mission Control Center (MCC, centro di controllo di missione) di Mosca.

ATV-CC ha naturalmente il controllo del veicolo: monitorizza lo stato di ATV e l’esecuzione del profilo di missione, e invia comandi se necessario. Tuttavia, durante la fase di rendezvous e attracco, MCC-Mosca ha l’autorità sulla missione, dal momento che ATV attracca al segmento russo della ISS. Infatti, l’equipaggio in orbita comunica con Mosca durante l’avvicinamento e l’attracco di ATV. Ecco perché facciamo pratica di comunicazione radio in russo anche durante le nostre simulazioni all’EAC!

Torniamo ad ATV-CC, comunque. Se siete curiosi su come è organizzato il lavoro a Tolosa, date un’occhiata a questo bel post sul sul blog di ATV!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/09/16/l-441-perche-qualche-volta-parliamo-russo-a-...

L-440: Quando il tuo sonno diventa ricerca scientifica
Inviato il 17 settembre 2013 da Samantha Cristoforetti

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European Astronaut Centre (Colonia, Germania), 17 settembre 2013—Oggi ho avuto l’opportunità di contribuire al processo di sviluppo di un esperimento che eseguirò sulla ISS durante la mia missione.

Molti astronauti riferiscono di non dormire sulla ISS così bene come a terra. La maggior parte tendono a dormire un po’ meno che sulla Terra e si sentono leggermente meno riposati.

L’esperimento in questione mira a studiare l’attività del cuore durante il sonno. Grazie a una serie di sensori incorporati in un una T-shirt molto aderente, un elettrocardiogramma può essere registrato mentre l’astronauta dorme. Inoltre, un accelerometro a 3 assi posizionato sullo sterno è in grado di raccogliere dati che possono fare luce sulla meccanica cardiaca in microgravità. Mentre stavo provando la T-shirt oggi, il Primary Investigator (responsabile scientifico) ha potuto mostrarmi con l’accelerometro le tracce dell’apertura e chisura delle differenti valvole del mio cuore. Forte eh?

Indagare questi fenomeni su persone sane in ambienti unici (come la microgravità) può dare agli scienziati indizi per aiutare persone malate sulla Terra. Per esempio, l’esistenza degli stessi micro-risvegli che questo esperimento mira a osservare negli astronauti (attraverso la variazione del loro ritmo cardiaco) è stata tentativamente dimostrata nelle persone narcolettiche. Ho imparato molto oggi!

Nella foto, la mia cara amica Cady Coleman sbircia fuori dal suo alloggio sulla ISS!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/09/17/l-440-quando-il-tuo-sonno-diventa-ricerca-scie...

L-439: Per entrare nell’ATV non basta aprire il portello
Inviato il 18 settembre 2013 da Samantha Cristoforetti

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European Astronaut Centre (Colonia, Germania), 18 settembre 2013—Oggi ho ripreso l’addestramento su ATV con il mio compagno di equipaggio Sasha.

Uno dei corsi riguardava le operazioni di ingresso nell’ATV dopo l’attracco. Sembra abbastanza facile, ma le operazioni di ingresso in realtà richiedono diverse ore.

Per dirne una, prima di aprire qualsiasi portello dovete accertarvi di avere una buona tenuta ermetica fra la Stazione e il veicolo. Chiamiamo questi tipi di procedure controlli di tenuta: sostanzialmente create un differenziale di pressione fra due volumi sigillati, e controllate che l’equalizzazione della pressione attraverso il sigillo per un certo tempo rimanga entro i limiti.

Una volta che il controllo di tenuta sia stato completato con successo e aprite il portello, è ora di prelevare una lunga serie di campioni d’aria, in parte da riportare a terra e in parte da analizzare a bordo alla ricerca di diverse sostanze contaminanti.

Poi dovete installare un filtro dell’aria e lasciare che pulisca completamente l’atmosfera dell’ATV per diverse ore. Solo dopo che il filtraggio è completato vi è permesso di entrare nell’ATV senza maschere protettive e occhiali. Se ci pensate, ha senso: sulla Terra, le piccole particelle cadono sul pavimento, ma nello spazio galleggiano, così possono arrivare facilmente nei vostri occhi o polmoni. Naturalmente, non ci aspettiamo questo sui veicoli spaziali, che sono preparati nelle clean room (camere bianche), ma meglio prevenire che curare!

Potete vedere nella foto un membro di un equipaggio entrare in ATV con equipaggiamento protettivo. Cosa sono quelle cose gialle? Quelli sono morsetti che vengono installati sul portello per aumentare la rigidità meccanica del collegamento fra ATV e la Stazione. Dopo tutto, un ATV è una bestia molto più grande di una Progress o Soyuz!

Quei morsetti sono piuttosto interessanti. Visto che avete bisogno di poter chiudere un portello rapidamente in un’emergenza, sono progettati in modo che vi basti tirare la corda di uno solo e tutti gli altri si staccano. Accertatevi solo di non avere le dita in mezzo quando la leva a molla scatta nella posizione di rilascio!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/09/18/l-439-per-entrare-nellatv-non-basta-aprire-il-p...

L-438: Addestramento alle emergenze di ATV
Inviato il 19 settembre 2013 da Samantha Cristoforetti

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European Astronaut Centre (Colonia, Germania), 19 settembre 2013—Oggi ancora addestramento su ATV con Sasha!

Abbiamo iniziato ad approfondire il mondo dei malfunzionamenti del rendezvous e dell’attracco: tutti quegli scenari che ci richiederebbero di inviare un comando manuale per interrompere l’avvicinamento di ATV.

Abbiamo anche avuto una simulazione di valutazione sulle emergenze di ATV, in particolare i casi di incendio in ATV e di depressurizzazione della Stazione con una perdita localizzata in ATV.

Molte procedure d’emergenza sono comuni agli interventi generici sull’intera stazione su cui ci addestriamo a Houston, ma ci sono alcune peculiarità relative ad ATV. Quella principale è che si tratta di un veicolo che può, e deve eventualmente sganciarsi dalla Stazione. Se state per chiudere il portello di ATV in un’emergenza sapendo che non lo aprirete più, farete bene ad assicurarvi di lasciare il veicolo in una configurazione in cui possa essere sganciato in sicurezza e volare autonomamente fino al rientro atmosferico!

Tutte le procedure di ingresso su cui abbiamo lavorato ieri sono state molto utili per la simulazione di oggi, perché avevamo familiarità con la disposizione dell’equipaggiamento. Nella foto, potete vederci lavorare ieri all’installazione del filtro dell’aria.

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS.

Fonte dati: www.astronautinews.it/2013/09/19/l-438-addestramento-alle-emergenze...

To be continued ! [SM=g3061197]


Se vuoi volare alto circondati di aquile non di polli !!!