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RINASCITA DELLA SINISTRA
31 marzo 2006
LA TREGUA IMMORALE
GIAMPIERO CAZZATO intervista ANTONIO INGROIA

www.senato.it/notizie/RassUffStampa/060330/ae1xz.tif



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Da un numero del settimanale "OGGI", uscito nella primavera del 2000:

ALDO GIANNULI*
esperto di problemi della giustizia

"...In vasti settori del mondo politico e delle gerarchie di polizia serpeggia una convinzione non dichiarata: debellare la mafia non e' un obiettivo realistico in tempi vicini, ma qualcosa che forse otterremo in un futuro lontanissimo e imprevedibile. Per sconfiggere definitivamente la mafia occorrerebbero misure difficili (come la legalizzazione delle droghe o la forte limitazione del segreto bancario) che nessuno si sente di prendere, e, per di piu', la mafia rappresenta una delle voci piu' consistenti dell'economia sommersa, con un indotto paralegale per centinaia di migliaia di posti di lavoro, e possiede oltre il 15 per cento dei titoli del debito pubblico. Dunque, una sua sconfitta rapida e totale provocherebbe una serie di effetti indesiderabili tanto per il mondo finanziario quanto per quello politico. La soluzione a questo punto? Meglio orientarsi a una lotta alla mafia intesa solo come contenimento di essa e, per il resto, adattarsi a conviverci.
Beninteso: nessun ministro, questore o generale dei carabinieri lo ammetterebbe mai, anzi, in pubblico, i discorsi traboccano delle solite assicurazioni che la lotta alla mafia prosegue con il vigore di sempre "fino all'immancabile vittoria".
Ma in politica, spesso, le cose che si dicono sono molto meno importanti di quelle che si tacciono. Quando non si crede di poter vincere una battaglia e dallo scontro frontale si passa a un assedio imprevedibilmente lungo, quella battaglia non e' piu' un impegno straordinario, ma uno dei tanti impegni di routine da affrontare con i mezzi ordinari. Questa e' la linea del "convivere e contenere".
Negli ultimi tempi, tutti abbiamo constatato un progressivo calo di tensione nella lotta alla mafia, ma cio' non e' altro che il prodotto della linea del "convivere e contenere". L'esempio piu' lampante viene dalla vicenda del Ros: sorto come frutto dell'ultimo serio tentativo di lotta alla mafia, promosso da Giovanni Falcone, ha ottenuto una raffica di successi. ma, in un clima diverso e meno "marziale", esso e' divenuto una presenza indigesta: inizio' il governo Berlusconi a profilare l'ipotesi di un suo ridimensionamento, venne poi "territorializzato" (cioe' disperso, come denunziammo da queste stesse pagine a suo tempo) dal ministro Giorgio Napolitano..."


*Aldo Giannuli
Nato a Bari nel 1952, è ricercatore di Storia contemporanea presso la Facoltà di Scienze Politiche di Bari. E' stato consulente della Commissione Stragi e di diverse Procure della Repubblica per casi di strage e terrorismo. Ha scritto diversi libri, tra cui "Lo stato parallelo", con Paolo Cucchiarelli. Nel 2005, L'Unità ha pubblicato i suoi testi dedicati agli "archivi non più segreti".

INES TABUSSO