00 15/08/2006 00:03
Sono gli Universitari Costruttori che hanno da poco festeggiato i 40 anni
di attività. Tre i nuovi cantieri tra ospedali e comunità terapeutiche


L'estate dei volontari della cazzuola
gli ex universitari diventano muratori

di MASSIMILIANO PAPASSO



Universitari costruttori Da settembre a giugno, come la maggior parte degli studenti italiani, si destreggiano freneticamente tra una lezione da frequentare ed un esame da sostenere. Ma quando arriva l'estate impugnano cazzuola, paletta e livella per aiutare chi si trova in difficoltà. Hanno appena oltrepassato la boa dei quarant'anni di attività gli Universitari Costruttori, un gruppo di studenti che da quasi mezzo secolo trascorre le proprie vacanze in giro per l'Italia ad innalzare muri, impastare cemento e costruire case. Un modo tutto particolare di fare volontariato, visto che di "dottori" disposti a fare i muratori di questi tempi è davvero difficile trovarne.

L'idea di riunire un gruppo di ragazzi disposti a sacrificare le proprie ferie per aiutare il prossimo venne nel 1966 ad un padre gesuita, padre Mario Ciman. A Padova c'era una famiglia composta da 12 persone che viveva in pochi metri quadrati. In qualche settimana gli studenti messi insieme da padre Ciman (tutti reclutati all'interno delle aule dell'ateneo veneto) si rimboccarono le maniche e costruirono con le proprie mani altre quattro mura per quella famiglia. Un lavoro che riuscì così bene che ben presto l'insolita esperienza divenne un rito da rinnovare ogni estate.

"Sono ormai quarant'anni che facciamo questo tipo di volontariato - spiega Marco Rubini, uno dei veterani del gruppo, ex studente di Ingegneria e che adesso dopo la laurea fa l'impiegato in un'azienda - All'inizio eravamo davvero tanti. Subito dopo il terremoto in Friuli arrivammo a toccare la quota record di 800 costruttori. Oggi siamo molto di meno ma riusciamo ugualmente a portare a termine i nostri obiettivi con cantieri sparsi in tutta Italia".

Se infatti lo zoccolo duro del gruppo è rimasto nella città di origine, a Padova, gli Universitari Costruttori hanno piantato solide radici anche a Milano, Roma, Napoli e in Sicilia. Tra di loro anche tanta gente comune ed ex-studenti che d'estate si improvvisano manovali, anche se il gruppo di lavoro resta sempre a forte vocazione universitaria.

Un'improvvisazione che però sembra non sembra intaccare la qualità del lavoro svolto, visto che il grado di soddisfazione di chi ha beneficiato della manodopera degli studenti-muratori è stato sempre molto alto. Tanto che, se fino a poco tempo gli UC (così come amano essere chiamati) si adoperavano soprattutto per i privati, da qualche anno hanno dovuto restringere il loro raggio d'azione alle sole associazioni riconosciute. "In tutti questi anni di attività ne abbiamo viste di tutti i colori - racconta Rubini - anche di gente che con la scusa del disagio economico si è fatta costruire da noi la casa in collina o al mare. Adesso per non correre rischi lavoriamo solo con comunità di accoglienza di tossicodipendenti, disabili o minori, che richiedono un aiuto di tipo edilizio e che non possono permettersi di pagare manodopera specializzata. Loro ci forniscono il materiale e a tutto il resto pensiamo noi".

In media il lavoro in cantiere dura per qualche settimana. Ogni partecipante versa una quota intorno ai 10 euro al giorno e con quei soldi si provvede ad allestire il necessario. Assicurazione e strumenti del mestiere compresi.


"Quest'estate abbiamo in progetto di portare aventi tre cantieri - conclude Rubini - . A Bologna dal 23 luglio al 19 agosto costruiremo un box all'interno di una struttura per il recupero fisico e mentale dei diversamente abili attraverso l'equitazione, mentre a Palermo e in provincia di Sondrio ristruttureremo dei locali per far funzionare al meglio delle strutture che si occupano rispettivamente dell'accoglienza di donne maltrattate e di assistenza ai malati psichiatrici. In fondo il nostro è un modo come un altro di passare una vacanza facendo del volontariato e vedere i frutti del proprio lavoro prendere pian piano forma. Proprio come il muro di una casa".

(11 agosto 2006)


da: www.repubblica.it/2005/k/sezioni/scuola_e_universita/servizi/volontariato/campi-estate/campi-est...

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