Francesco Ardizzone

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ARDIZZONE FRANCESCO
Squadra di calcio CESENA F.C.
Ruolo CENTROCAMPISTA
Nazionalità ITALIA
Data di nascita 17/02/1992
Età 28
Luogo di nascita PALERMO
Altezza 181
Peso 70

CARRIERA DI ARDIZZONE FRANCESCO
STAGIONE SQUADRA SERIE PRESENZE GOAL

01/2020 CESENA F.C. C 0 0
2019-2020 VIRTUS ENTELLA B 1 0
2018-2019 VIRTUS ENTELLA C 29 3
2017-2018 VIRTUS ENTELLA B 25 1
01/2017 VIRTUS ENTELLA B 10 0
2016-2017 PRO VERCELLI B 8 0
2015-2016 PRO VERCELLI B 25 2
2014-2015 PRO VERCELLI B 24 0
2013-2014 PRO VERCELLI C1 20 3
2012-2013 A.C. REGGIANA C1 27 3
2011-2012 A.C. REGGIANA C1 21 1

In bocca a lupo modesto.

speriamo che abbia abbastanza personalitè per fare quello che serve in campo e non quello che gli dice di fare l'allenatore

Ha fatto spesso il titolare in B ed ha solo 27 anni.
Sembrerebbe un acquisto di livello.

“Questa è una piazza importantissima e, tutte le volte che ho affrontato il Cesena, pensavo alla fortuna che aveva chi giocava qui. In tanti me ne hanno parlato benissimo e l’ultimo è stato Marco Crimi che conoscete bene”. Tra quei fortunati adesso c’è anche Francesco Ardizzone presentato stamattina all’Orogel Stadium Dino Manuzzi. “Vengo da quattro mesi in cui ho giocato poco e ho pensato che fosse giunta l’ora di cambiare. Ho giocato in serie C, parecchio anche in B e sono in una specie di seconda fase della mia carriera, con una consapevolezza diversa che deriva dall’esperienza accumulata e che spero di trasferire qui”. Il centrocampista ex Entella si descrive così: “Aggressività e inserimento sono le mie caratteristiche di gioco. A centrocampo ho ricoperto un po’ tutti i ruoli e in uno schieramento a due mi piace anche giocare la palla. Il mio modello? E’ stato Daniele De Rossi, per il suo carisma e anche io, pur con una qualità diversa, mi ritengo un calciatore di temperamento”.

Sabato per la prima volta Ardizzone ha visto dal vivo il Cesena e ieri ha sostenuto il primo allenamento: “Al di là del risultato, la squadra ha una sua identità e ha fatto vedere anche cose importanti. Ho parlato col mister e mi piace molto il suo modo di giocare: bisogna seguirlo ed essere positivi”.

Dall’alto delle tante partite giocate il centrocampista nato a Palermo conosce bene la serie C: “L’ho vinta due volte ma negli anni è cambiata tanto e la qualità si è alzata. E’ un campionato difficilissimo dove non bisogna mai abbassare l’attenzione e in cui grinta e agonismo non devono mai mancare”.

Ospite lunedì di Pianeta Bianconero, Francesco Ardizzone ha aggiunto altri spunti all’analisi già fatta subito al termine della sfida con il Piacenza. “Abbiamo dominato la partita nel primo tempo fino al calcio di rigore nato da una mia ingenuità, visto che nella marcatura ho perso il controllo del corpo. Quell’episodio ci ha un po’ demoralizzato e questo non deve accadere, ma nell’intervallo il mister ha toccato le corde giuste e siamo rientrati in campo con la giusta determinazione. Il nuovo tecnico ha portato innanzitutto quella compattezza in fase di non possesso che in serie C è importante ma ha anche una idea propositiva di calcio e questo si è visto già domenica: sin da subito abbiamo cercato di fare la partita e, più passava il tempo e più cresceva la sensazione di poterla vincere. Questo mi rende fiducioso e mi fa pensare che questa squadra si possa risollevare”.

“Ho sempre invidiato chi giocava nel Cesena”. Francesco Ardizzone lo aveva dichiarato il giorno della presentazione, un pensiero ribadito lunedì nel corso della puntata di Pianeta Bianconero. “Negli ultimi anni mi è mancato giocare davanti a tanta gente, qui invece i tifosi ci seguono in tanti anche in trasferta e questa è una cosa che ti responsabilizza”. Il centrocampista ha parlato anche del suo eclettismo: “Sono un giocatore dinamico che fa dell’aggressività e dell’inserimento la sua forza. Ho ricoperto un po’ tutti i ruoli in mezzo al campo, ho giocato a due e anche da trequartista, ma la mezzala è il ruolo che mi si addice di più”.

Ardizzone ha anche presentato uno dei nuovi bianconeri, Simone Lo Faso, che conosce bene, essendo entrambi originari di Palermo: “E’ un giocatore forte tecnicamente che nella stagione dell’esordio in serie A dimostrò di poter giocare a quel livello. Poi alla Fiorentina, per via di un infortunio, perse continuità ma oggi ha davanti un’occasione importante per tornare a far vedere quello che mostrò in quelle dieci gare in A”.

L’ultimo pensiero è stato sul prossimo avversario in campionato: “Il Padova è stato costruito per vincere con calciatori di categoria superiore: ne conosco tanti e so che possono fare la differenza. Dovremo stare molto attenti ma, con lo stesso atteggiamento mostrato a Piacenza, sono convinto che possiamo metterlo in difficoltà”.

“Per allenarmi mi sono dovuto arrangiare con sedie e bottiglie ma senza pallone stavo per impazzire tant’è che ho ordinato una palla di spugna su Amazon”. Ospite de “Il Salotto dei Burdèl” Francesco Ardizzone ha raccontato come ha vissuto la quarantena tra Cesena e, da qualche giorno, Palermo, la sua città di origine. Spazio poi ai rimpianti per chi, come lui, era arrivato a gennaio tra tante aspettative: “Venivo da quattro mesi in cui avevo giocato poco e Cesena per me rappresentava anche un’occasione di rilancio. Tra l’altro la squadra si stava incanalando nella giusta direzione e i play off sarebbero stati alla portata. Col passare del tempo anch’io stavo trovando la condizione per far vedere il miglior Ardizzone. L’aggressività, il recupero del pallone e l’inserimento negli spazi alla ricerca di qualche gol sono le mie qualità maggiori e, con la fiducia da parte dell’ambiente, sarei riuscito a metterle in mostra ma purtroppo non c’è stato il tempo”.

Una prospettiva che il centrocampista ex Entella spera sia solo rinviata: “Mi piacerebbe vincere un campionato in bianconero. Cesena non c’entra nulla con la serie C: ho sempre detto che, quando venivo da avversario, invidiavo chi giocava qui perché in questa piazza ti senti davvero calciatore. E poi ho conosciuto gente calorosa e accogliente: è una cosa che non mi aspettavo e mi ha fatto piacere”.

Lo vuoi capire o no che costi troppo per questi dilettanti...?
Aria!

Forse il giocatore più forte che abbiamo e salterà almeno 4 partite
Un caso ?

ronefor, 08/10/2020 11:17:

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Forse il giocatore più forte che abbiamo e salterà almeno 4 partite
Un caso ?

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un attimino di negatività

"Così è dura, sempre sotto pressione per tamponi, periodo peggiore da quando gioco a calcio" Prova a pensare a chi stà peggio e non gioca ma deve lavorare per sbarcare il lunario e se si ammala non ha tutte le vostre attenzioni e aspetta il tampone dopo lunghe code oppure a chi ha avuto morti fra i propri cari. Qua c è in ballo la vita, non il vostro vivere da perenni bambini. Parla di calcio se più in là non ci arrivi.

Severo ma vero

Tripondius, 31/10/2020 11:01:

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"Così è dura, sempre sotto pressione per tamponi, periodo peggiore da quando gioco a calcio" Prova a pensare a chi stà peggio e non gioca ma deve lavorare per sbarcare il lunario e se si ammala non ha tutte le vostre attenzioni e aspetta il tampone dopo lunghe code oppure a chi ha avuto morti fra i propri cari. Qua c è in ballo la vita, non il vostro vivere da perenni bambini. Parla di calcio se più in là non ci arrivi.

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👏

Secondo me l'anno scorso ha fatto non benissimo perché era impiegato spesso nella linea mediana, quando secondo me è molto più efficace a ridosso delle punte.

è solo una mia impressione: quando ha la palla tra le gambre tende sempre ad indietreggiare invece che spingere in avanti. perchè? lo fa in tutte le partite

a me pare che il suo problema sia che non è molto bravo a gestire la palla. E' bravo negli inserimenti, è discreto in fase di interdizione, ma non è concreto con la palla fra i piedi. Fra i due, Petermann è molto più coraggioso con i passaggi, mentre lui si nasconde un po'. Per questo secondo me dovrebbe giocare più a ridosso delle punte come rifinitore, sono convinto che farebbe un carretto di gol.

JaLucchi, 23/11/2020 12:23:

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a me pare che il suo problema sia che non è molto bravo a gestire la palla. E' bravo negli inserimenti, è discreto in fase di interdizione, ma non è concreto con la palla fra i piedi. Fra i due, Petermann è molto più coraggioso con i passaggi, mentre lui si nasconde un po'. Per questo secondo me dovrebbe giocare più a ridosso delle punte come rifinitore, sono convinto che farebbe un carretto di gol.

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Sono d accordo a me ricorda un po Confalone ,bravo negli ninserimenti ma quando c è da gestire il pallone ,insomma......

Ospite di Pianeta Bianconero, Francesco Ardizzone ha commentato così il pareggio ottenuto in rimonta contro il Matelica. “Sotto 2-0 all’89’ è normale dare la partita ormai per persa ma noi siamo stati bravi a fare immediatamente gol e da lì ci ho creduto, anche perché qualche avversario aveva parlato troppo presto…”. Il capitano ha spiegato quale canovaccio tattico aveva preparato il Cesena: “Volevamo aggredire il Matelica sul play e sui difensori, e all’inizio siamo riusciti a farlo molto bene. In quei casi bisogna però sfruttare le occasioni perché basta un episodio a cambiare una partita. Se siamo riusciti a rimetterla in piedi il merito va anche a chi è entrato dalla panchina e ha fatto la differenza: per un gruppo questo è molto importante”.

Il pareggio ha allungato a quattro gare la striscia d’imbattibilità, come non accadeva da un anno: “Era fondamentale dare continuità e aver raggiunto il pareggio in quella maniera ci dà quella consapevolezza che stavamo cercando. Siamo una squadra giovane che sta facendo un percorso di crescita e la gara di domenica ha rappresentato un passaggio cruciale”. Il peso di questo risultato è stato sottolineato anche dall’abbraccio del gruppo avvenuto in campo al termine del match: “E’ la prima volta che lo facciamo ed è venuto spontaneo: ci siamo detti che questo pareggio deve rappresentare un punto di partenza”.